<dc:title> Il Misogallo </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Vittorio Alfieri</dc:creator><dc:date>1789-1798</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Gli epigrammi le satire, il Misogallo di Vittorio Alfieri (1903).djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Il_Misogallo_(Alfieri,_1903)/Epigramma_XLIV&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20201231122730</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Il_Misogallo_(Alfieri,_1903)/Epigramma_XLIV&oldid=-20201231122730
Il Misogallo - Epigramma XLIV Vittorio AlfieriGli epigrammi le satire, il Misogallo di Vittorio Alfieri (1903).djvu
Milïoni seicento di contanti,
D’ogni uomo il sangue, in un istante quindi La Repubblica leva. Vogli, o non vogli, abbi o non abbi, paga;
Se no, tua pelle prima, e poi tua testa, La Repubblica leva. Ma sia pur ladra, ella non è già maga,
Nè, per l’ultimo furto, omai più cresta La Repubblica leva.
Note
↑Dindi; nome de’ quattrini usato dai bimbi, e da chi pargoleggia con essi, appunto, come va facendo con costoro il Misogallo.