Il Parlamento del Regno d'Italia/Livio Benintendi

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Livio Benintendi

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Raffaele Lambruschini Scipione Borghesi Bichi
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Livio Benintendi.

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Siedeva nella Camera dei deputati al centro sinistro seguace costante del condottiero Rattazzi, e da questi venne compreso in una fornata di senatori, onde [p. 853 modifica]avere un appoggio più considerevole in seno al primo Corpo dello Stato.

Noi non crediamo il senatore Benintendi privo d’ingegno e di altre qualità; ma non possiamo che affermare, non aver egli mai preso una parte molto attiva nei lavori della Camera, dapprima, e del Senato dappoi, mentre non lo vediamo mai, o quasi che mai, nominato a membro di commissioni, e che non c’è avvenuto una sol volta di udirlo a parlare.

Del resto noi crediamo dovergli render giustizia in ciò che assiste molto diligentemente alle sedute pubbliche. Senza alcun dubbio, le sue convinzioni politiche, mediante le quali si trova inscritto sotto la bandiera rattazziana, provengono da una fonte di cui non possiamo mettere in dubbio la sincerità: cionondimeno confessiamo sinceramente, che ameremmo assai di vedergliele, una volta almeno, sviluppare, non fosse appunto che per sapere su quali fondamenti esse così saldamente si basino.