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Il Tesoro (Latini)/Libro II/Capitolo V

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Capitolo V. Di Giacopo Alfeo apostolo

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Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Capitolo V. Di Giacopo Alfeo apostolo
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Capitolo V.


Di Giacopo Alfeo apostolo1.


Giacopo Alfeo apostolo si fue figliuolo della seconda Maria, suora della madre di Cristo2, e però fu appellato frate di Cristo3 ch’egli lo somegliava fortemente. Lo suo soprannome vale tanto a dire quanto Giusto4. E così era chiamato in soprannome alcuna fiata5. Egli fu vescovo di [p. 246 modifica]Ierusalem, e fu di sì alte virtudi, che a schiera andava il popolo per toccargli le sue robe e’ suoi drappi6; e alla fine li Giudei l’uccisono crudelmente7, e fu seppellito allato al tempio. E dicono molti, che per quella cagione Ierusalem fu distrutta. Chè da ivi a certo tempo vi vennero di Roma due imperadori Tito e Vespasiano, ch’era l’uno padre, e l’altro figliuolo, con grandissima gente, e assediaro Ierusalem quattro anni, e condusserli a tal fame, che la madre manicò il figliuolo, e alla fine li presero, e fecero di loro grande uccisione e grande strazio. Che sì come Iddio fu venduto trenta danari, così ne diedero ellino trenta a danaro8.

E la festa del suo nascimento, cioè della sua fine, chè la fine de’ santi è detta nascimento9, fu per calende di maggio10.

Note

  1. Il t De saint Iaque Alphei. Nel t manca apostolo anche nel periodo appresso. Il ms. Vis. Sancto Iacopo.
  2. Anche qui come sopra, e poi, Bono, come il ms. Vis. traduce Madre di Cristo, il t Mere Dieu.
  3. Ch’egli lo somigliava fortemente, manca al t ed al ms. Vis.
  4. Il t et por ce est il apelez freres Dieu. Ses seurnoms vaut autant à dire comme Iustes: et ainsi ot il en sornon aucune foiz. Le stampe leggevano e però fu appellato frate di Cristo in soprannome..... Lo suo nome vale tanto a dire quanto giusto. E così etc. Corretta la confusione del soprannome col nome, secondo il t. Il ms. Vis. legge nome in ambi i luoghi.
  5. Qui il t ha di più questo periodo, che dal volgarizzatore, e dal ms. Vis. e da tutti gli altri codici come avverte il Chabaille, è trasportato al cap. VIII, dove si parla di Iacopo Zebedeo apostolo: Cist Iaques escrit une espitre as XII lingnies qui estoient en dispersion par diverses ferres por aus conforter.
  6. Lo dosso, corretto in: le robe e’ suoi drappi, coi mss. Ambr. e Vis. e col t pour tonchier ses dras.
  7. Il t: a la fin l’escervelierent d’un tinel li Iuif. Crudelmente manca al ms. Vis. Secondo altre varianti fu lapidato, e secondo altre fu precipitato dal pinacolo del tempio.
  8. Manca al t ed al ms. Vis. Chè da ivi a certo tempo ecc. fino al capoverso.
  9. Cioè della sua fine, chè la fine de’ santi è detta nascimento, manca al t ed al ms. Vis. Tre codici hanno: C’est qu’il trespassa de ceste vie a l’autre; et est clamèe naiscance la mort des sains homes, pource qu’ilz trespassent de ceste vie mortele, et s’en vont à la pardurable.
  10. Il t est le premier jor de mai. Così anche il ms. Vis.