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Il Tesoro (Latini)/Libro II/Capitolo IV

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Capitolo IV. Di santo Giovanni Battista

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Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Capitolo IV. Di santo Giovanni Battista
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Capitolo IV.


Di santo Giovanni Battista.


Elisabet, cugina di Nostra1 Donna, ingenerò di Zaccaria suo marito uno figliuolo, chiamato Giovanni. E quelli fu annunciatore di Gesù Cristo, e fu la fine delli profeti. E profetò Iddio anzi [p. 242 modifica]ch’egli nascesse. E salutollo dentro del corpo2 della sua madre.

Egli mostrò Cristo a dito, e disse, ch’egli era l’agnello di Dio che tolleva il peccato dal mondo. Egli il conobbe quand’egli il battezzò, quand’egli disse: Come t’oserò io toccare la testa con le mie mani? Egli vide la colomba bianca sopra la sua testa, allora ch’egli lo battezzò. Egli udì la voce di Dio padre, che testimoniò, come egli era lo suo figliuolo; sì come l’Evangelio lo dice apertamente. Egli menò la più aspra vita, che giammai menasse uomo, ch’egli andava vestito di panno di pelo di cammello; e mangiava mele salvatiche e locuste, e abitava nel diserto solo senza compagnia3. Alla fine uscì del diserto, e andava predicando lo battesimo e la penitenza. [p. 243 modifica]

Ma Erode re, che ancora era re di quel paese per li Romani, se ’l prese e miselo in carcere4, perciò ch’egli lo riprese della moglie del suo frate Filippo, cui egli teneva carnalmente5. Un giorno la figliuola di questa Erodiade ballava dinnanzi a questo Erode suo padre, e fece assai giuoco e sollazzo6. Or piacque tanto a Erode, ch’egli disse: Se tu dimanderai eziandio la metà del mio reame, sì l’avrai. Allora ella lo disse alla madre; ed ella, che odiava Giovanni Battista perchè aveva biasmato Erode, che la tenea contra ragione, sì disse: Chiedi lo capo di Giovanni, e portalo a me. [p. 244 modifica]Ed ella, sì glie lo mandò7 immantinente, che Erode sì glie lo tolse.

E fu sepolto in Sebastia di Palestina, la quale città fu già appellata Sammaria. E Erode figliuolo di Antipater8 la appellava Augusta in greco, per reverenza di Cesare Augusto, che fu il secondo9 imperatore di Roma.

Note

  1. Il t ed il ms. Vis. cosine Marie. Bono qui traduce cugina e non cognata, come sopra.
  2. Il t dedans le ventre. Dopo queste parole il t legge, ed il ms. Vis. traduce alla lettera, Il conut Jhesu Crist à la columbe et le monstra au doi. Il meismes le baptiza, et por ce est il apelez Iehans Baptiste. Ses vestemenz fu de laine de chamel etc.
  3. Il t et habita en ermitage et en desers. Questo inciso nel t e nel ms. Vis. è prima del seguente. Bono ripetè il dantesco: Soli e senza compagnia (Inf. XXIII). Invece di locuste, il ms. Vis. traduce: grilli. Mele selvatiche, il t miel, colle varianti silvestre, sauvage, salvage, sauvaige.
  4. Il t ed il ms. Vis. ha solo: Mais en la fin li roi Herodes le mist en chartre. Bono aggiunge: Alla fine uscì del diserto, e andava predicando lo battesimo, e la penitenzia. Ma Erode re, che ancora era re di quel paese per li Romani. - Questo Erode II, non re, ma veramente tetrarca, era figliuolo di Erode I il grande, che pure era stato tributario dei Romani. Forse quell’ancora allude a questo.
  5. Il t ed il ms. Vis. Porce qu’il le blasmoit de la feme son frere, que il avoit prise à feme.
  6. Il t et la fille Herodias demanda au roi un jor qu’il li donast le chief de Iehan Baptiste, car il avoit juré de doner à li ce que ele li demanderait, et il si fist. Et elle fist descoler Iehan, et presenta le chief à sa mere. La stampa la figlia di questo Erode, scambiando Erode con Erodiade. Cosi anche il ms. Vis. del resto simile al t.
  7. Potrebbe forse mutarsi, mandò in domandò, t demanda; ma la versione non è qui letterale.
  8. Corrette le stampe: e fecela Erode e Antipater in e Erode figliuolo di Antipater. Il t ed il ms. Vis. Herodes li filz Antipater.
  9. Secondo, manca al t ed al ms. Vis.
    Il Chabaille riporta queste varianti dei tre codici suddetti, che furono tradotte da Bono: Columbe, qui se posa sor lui quant il le batiza. Il oit la vois dou Pere, qui dist; Cist est li mien filz cheris, liquelz molt m’agrie; et lui oès. Il le batiza, il le mostra au doi, et dist qu’il estoit l’agnel Dieu qui touldroit les pechies dou monde, et por ce est Nostre Sire appelè Agnel Dieu. Seguono le varianti altri codici compendiati, per quanto sembra, da Bono.