Il Tesoro (Latini)/Libro II/Capitolo VII

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Capitolo VII. Di santo Giovanni apostolo evangelista

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Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Capitolo VII. Di santo Giovanni apostolo evangelista
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Capitolo VII.


Di santo Giovanni apostolo e vangelista1.


Giovanni evangelista fu figliuolo di Zebedeo, della terza Maria, e fu frate di Giacopo. Il suo nome vai tanto a dire, come grazia di Dio.

Questo Giovanni evangelista si è figura e similitudine d’aquila2, chè soprastette tutti gli altri in altezza3. Chè allora ch’egli si riposò in sul petto di Cristo, allora bevè egli, come d’un fonte, della divinità di Dio4, e della sottigliezza del Vangelio.

Iddio l’amò molto, che in fra gli altri discepoli raccomandò a lui solo la madre sua quando egli pendea in su la croce inchiavellato5. E quando egli fu scacciato6 nell’isola di Patmos, sì fece [p. 249 modifica]egli lo libro, che si chiama lo Apocalipsi7. E poi che l’imperadore Domiziano morì, quegli che lui iscacciò, egli se ne partì, e vennene in Efeso, e là fece egli lo diretano Vangelo8.

Li suoi miracoli furo cotali, ch’egli mutò le verghe del bosco in fino oro; e fece le pietre dell’acqua corrente preziose. Una donna vedova ch’era morta9 risuscitò, e ciò fece egli per la preghiera del popolo; e anche resuscitò uno giovane, ch’era morto. Egli bevè il veleno senza alcuno danno. E suscitò un uomo, ch’era morto di quel medesimo veleno.

E sappiate ch’egli visse novantanove anni. E quando venne al morire10, sì entrò vivo11 nella sepoltura. E ivi si coricò come in uno letto. E ciò fu alli sessantasette anni dopo la passione di Gesù Cristo. Onde dicono molti, ch’egli non morì giammai12, anzi si riposa dormendo nel monimento; [p. 250 modifica]che uomo vede manifestamente quello luogo ov’egli si mise crollare e movere lo suo sepolcro in suso, e levare la polvere in alto sì come per ispiramento d’uomo che vi fosse dentro13.

E sappiate ch’egli si coricò14 presso Efeso in questa15 maniera che ’l conto ha divisato. La festa sua si è a’ dì sei presso ad anno nuovo: cioè due dì dopo la nativitade di Cristo Gesù.

Note

  1. Il t De saint Iehan l’evangeliste. Il ms. Vis. Sancto Ioanne.
  2. Corretto angelo in aquila col ms. Vis. t aigle.
  3. Il t en hautece d’Evangile. Il ms. Vis. a tutte le altre altezze delli Evangelisti.
  4. Della divinità di Dio, manca al t ed al ms. Vis.
  5. Il t Diex l’ama tant, que à sa mort li recommanda il sa mere.
  6. Il t en prison. Il ms. Vis. emprigionato.
  7. Il t ed il ms. Vis. là fist il l’Apocalisse.
  8. Il t et puis que l’empereres Domiciens morut, issi il de prison, et s’en ala en Ephesim, et là desreina il l’Evangile. Anche il ms. Vis. lo diretano Evangelio.
  9. Ch’era morta, è glossa di Bono.
  10. Manca al t ed al ms. Vis. e quando venne al morire.
  11. Il vivo nel t, qui manca, ed è poi: et se coucha touz vis.
  12. Il t ed il ms. Vis. aggiungono: en morut mie, mais que il vit encore.
  13. Il t così racconta questa strana fandonia: Por ce dient li plusor, que il ne morut mie, mais que il vit encore, et repose, et se dort laienz: car on voit apertement et touzjors croler la terre desus le sepulcre, et movoir en amont, et bolir la poudre desus, autressi comme par espirement d’ome qui soit dedanz. Il ms. Vis. ligio al t E po’ diceno le piò gente ch’elli non morìo neiente, e che elli vive ancora e se riposa e dorme là entro, che l’omo vede apertamente tutto giorno crollare la terra sopra lo sepolcro, et movere di sopra, et la polvere bollire di sopra siccome per respiramento di un omo che sia dentro.
  14. Aggiunto presso Efeso col ms. Vis. e col t pres de Ephesim.
  15. In questa maniera che ’l conto ha divisato, manca al t ed al ms. Vis.