Il Tesoro (Latini)/Libro V/Capitolo XXIII

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Capitolo XXIII. Della cicognia

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Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Capitolo XXIII. Della cicognia
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Capitolo XXIII.


Della cicognia1.


Cicognia è uno grande2 uccello, e sono senza lingua3, e per ciò fanno gran romore col becco, battendolo molto insieme. E sono nimiche delle [p. 178 modifica]serpi; e però dissero li savi antichi, che nessuno ne mangiasse4.

E tornano delle parti di Europa5 alla primavera. E fanno loro nidi sopra alle grandi abitazioni6. E mettono grande studio a nutricare7 loro figliuoli, che ad alcuna caggiono tante penne8 che non puote volare, sì che conviene che li figliuoli nutricano lei, com’ella ha nutricati loro, infino ch’ella ha remesse le sue penne. E questo si è spesse volte.

E quando la state finisce, e comincia lo verno, elle9 si partono della contrada di Europa10 a grande compagnia insieme, e vannosene in Mauritania, cioè in Africa, dalla parte di mezzodì11. [p. 179 modifica]E quelle che giungono troppo dietro all’altre sono prese e spennate e percosse dall’altre malamente12.

L’arcivescovo di Milano mise uno uovo di corbe in uno nido di cicognia: quando questo fue nato, il maschio vi menò una grande quantità di cicognie E quando lo videro così diverso13 a loro natura, elle corsero addosso la femina, e ucciserla villanamente.

  1. Il t: de la nature de la cicoigne.
  2. Grande, manca al t.
  3. Segue il t: et por ce dient les gens ch’ele ne chante pas.
  4. Il t: li ancien veerent que om ne les occist.
  5. Il t: reviennent entre nos.
  6. Il t: font entor nos lor niz, et lor faonz.
  7. Il t: au garder et norrir, e così nell’inciso appresso ove si ripete nutricano.
  8. Il t: toute la plume chiet de lor ventre pardessouz eus.
  9. Le stampe balordamente: e la state quando elle si partono della contrada di Europa a grande compagnia insieme. Empiuta la lacuna, col t: et quant li estez decline, et li tens commence a changier por l’yver, eles s’assemblent etc. E questo si è spesse volte, manca al t che dice: aucune foiz.
  10. Della contrada di Europa, manca al t.
  11. Il t: et passent la mer, et s’en vont en Aisie. Il t segue: en tal maniere que les cornailles vont tozjors devant, comme guierres et chevetains. Et tant sachiez, que la derraine qui vient en Aisie en celui leu que eles s’amassent, est deplumée etc.
  12. L’aneddoto dell’arcivescovo di Milano, nelle stampe è posto dopo: e questo si è spesse volte. Lo posi dove il t che lo racconta in altro modo, e così comincia: par ce poons nos conoistre, que oisiau et bestes ont esperit d’aucune conoissance; car il avaint chose, que uns lombars de l’eveschie de Milan ost I oif dou nif à une cigoigne priveement, et si i mist I autre qui estoit de corbel en son leu. Segue la parafrasi del t più laconica.
  13. Corressi divisato, in diverso, voluto dal senso. Il villanamente infine, vi è aggiunto dalla gentilezza del volgarizzatore. Il ms. Vis. è eguale al Volgarizzamento.