Il buon cuore - Anno IX, n. 26 - 25 giugno 1910/Beneficenza

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Il buon cuore - Anno IX, n. 26 - 25 giugno 1910 Educazione ed Istruzione

[p. 201 modifica]Beneficenza


ADUNANZA

del

Comitato dell’Asilo Convitto Infantile dei Ciechi

Nel giorno 30 maggio 1910 ebbe luogo all’Istituto dei Ciechi l’Adunanza del Comitato dell’Asilo Infantile, indetta per informare i membri di esso del passaggio di tale Istituzione dal Comitato fondatore all’Onorevole Consiglio dell’Istituto dei Ciechi.

Sono presenti: la presidente del Comitato dell’Asilo Infantile, Marchesa Maria Trotti; le Signore Capo-gruppo: contessa Maddalena Barbiano di Belgiojoso, le signore Cramer, Crespi, Osculati, Robecchi, contessa Tahon di Revel: la signora Guy è rappresentata da donna Rachele Confalonieri, la baronessa Leonino dalla signora Gugelloni, la signora Spasciani dalla signora Ghisi. Scusarono l’assenza la signora Radice e il vice-segretario signor Cornelio: sono pure presenti il cav. Ghisi e la Segretaria.

Monsignor Vitali riassume la storia dell’Asilo, sorto per iniziativa privata, non potendo l’Istituto distrarre, sebbene per uno scopo benefico e santo, danari direttamente destinati ad altre opere già avviate.

Il proposito d’appoggiare l’Asilo Infantile all’Istituto, fu già annunciato dal primo articolo dello Statuto della nuova istituzione, statuto approvato e stampato appena essa sorse e che qui testualmente riportiamo:

È fondato in Milano un Asilo Convitto Infantile pei Ciechi.

L’Asilo è moralmente unito all’Istituto dei Ciechi, del quale formerà in seguito una sezione. Esso rimane autonomo nella gestione patrimoniale e amministrativa, finchè i mezzi sopravvenienti lo pongano in grado di funzionare senza aggravio delle rendite dell’Istituto.

L’unione vagheggiata a cui conversero le iniziative di tutte le persone che fin dall’inizio se ne interessarono: l’unione vagheggiata, e che, intravveduta, valse ad ottenere al nascente Asilo gli ajuti più generosi della benemerita Cassa di Risparmio, fu affrettata da una circostanza speciale: un legato di L. 20000 del nob. Caimi. L’Asilo Infantile non avrebbe potuto venirne in possesso, non essendo ente morale. L’otterrà invece divenendo sezione dell’Istituto dei Ciechi.

Tutte le Signore intervenute si rallegrano che il voto del benefico fondatore mons. Vitali, divenuto poi voto di ciascuna di esse, siasi così finalmente compiuto. E inoltre applaudono al giusto desiderio dell’onorevole Consiglio, di dare il nome di mons. Vitali all’Asilo dei bimbi ciechi per rimeritare l’ispirazione e l’opera sua in favore di quei poveri piccini.

Però le Signore del Comitato mostrano di essere ben liete di poter continuare a giovare ai bimbi ciechi, trasformandosi il Comitato fondatore in Comitato protettore. Su l’azione di tale Comitato mons. Vitali fa molto assegnamento, perché l’Asilo è ben lontano da l’esser ricco e molto ancora le Signore potranno adoperarsi per mantenere e far prosperare l’opera da loro tanto felicemente iniziata. Ogni bambino, sommate tutte le spese, costa all’Asilo annualmente L. 500. Il capitale, ridotto attualmente a L. 108,000 è esiguo ai bisogni crescenti. E poi sono 22 i bambini attualmente accolti, ma quanti aspettano ancora; quante povere mamme pregano affinchè la loro creaturina sia posta al sicuro!

Da ciò si scorge ben chiara la necessità di aumentare il capitale con svariate iniziative, mantenere e moltiplicare i soci delle varie categorie.

Indice sicuro del costante e quasi crescente interessamento delle Signore del Comitato è la proposta di una di esse; che la Fiera del Dicembre, da biennale, diventi annuale. Ma mons. Vitali, pur apprezzando il gentile desiderio, preferisce conservare l’abitudine presa e fortunata, anche per non invadere troppo spesso il campo della carità, conteso da tante altre opere pure [p. 202 modifica] biosgnose ed ottime. Quindi, nell’aprile venturo, la geniale Festa delle ova, e nel dicembre 1911, la Fiera a beneficio dei piccoli ciechi.

Si annunzia in ultimo che l’on. Consiglio dell’Istituto, a norme del Regolamento dell’Asilo Infantile ha fatto pratiche per la nomina d’un medico specialista per i bambini e quella della segretaria ad Ispettrice dell’Asilo stesso.

Per l’onomastico del Rettore

21 giugno — San Luigi — l’onomastico del nostro Rettore: giornata di gioia, di festa famigliare: giornata vagheggiata nel lavorìo amoroso di fervida preparazione. Mentre nei giardini sbocciano e crescono i fiori che saranno a Lui offerti, pensieri gentili ed entusiastici, fiori anch’essi, sbocciano e si delineano nella prosa, nei versi ingenui dei figli festanti.

Non è il caso di ripetere qui tutte le cose gentili dette al Padre venerato: cose gentili dettate da una fiamma grande di riconoscenza e devota ammirazione. Ma fu tanto delicato il gesto che non so rinunciare al piacere di trascrivere per intiero alcuni versi recitati da due piccine dell’Asilo Infantile. La prima rosa sbocciata nel giardinetto dell’Asilo fu colta un bel giorno del maggio scorso e offerta al signor Rettore. Poi fu conservata quella rosa, fu essicata e racchiusa in ultimo fra due lastrine di vetro, con in giro una treccia di paglia, lavoro sudato e paziente dei piccoli dell’Asilo. Quella rosa fu nuovamente presentata al Rettore, con queste parole della maestra cieca Armida Lambrughi:


Quest’umil fior, che primo si dischiuse

del nostro cortiletto all’aure, al sole, e scevro delle spine dolorose onde la rosa cingere si suole,


Un dì l’offrimmo, di serene gioie,

a Te come un’auspicio benedetto. O buon Rettor, più che la mano, il core per Te lo colse e Te ’l reco l’affetto.


Ei ti fu caro! Con giocondo orgoglio

qual reliquia gentil, l’abbiam serbato: e un dolce nido, con figliale amore' l’opra nostra infantil gli ha preparato.


Un’altra volta or te l’offriamo, o Padre:

Ma spoglio di fragranze e di vaghezza. Pur se ben miri, in lui rifulge ancora Intima, nova, una gentil bellezza.


Quella bellezza che radiosa emana

il palpito del cuor riconoscente; che pura brilla nell’ingenuo affetto, nei candidi pensier dell’innocente.

Coi candidi pensieri e con gli affetti gli auguri e i voti qui congiunti stanno: come da questo fior le acerbe spine, da Te sia lungi, o buon Rettor, l’affanno.


Delicato il pensiero, gentili le espressioni: quella rosa secca resta a testimonio che se bei fiori sbocciano nei nostri giardini, sotto il soffio vivido della carità e della riconoscenza, fiori non men belli sbocciano nel cuore di coloro che molto amano.

ASILI DI CARITÀ

PER LA

INFANZIA E LA PUERIZIA


Pubblichiamo ben volontieri questa relazione, dovuta alla penna di quell’egregio uomo che è l’avv. cav. Giuseppe Longhi, segretario del Consiglio direttivo degli Asili di Carità per la Infanzia e la Puerizia.

Istituti. — I preposti alla amministrazione del Luogo Pio, con proposito intenso e costante hanno, nell’esercizio, fatto quanto fu loro possibile per ammigliorare il funzionamento degli Asili, cercando modo — in osservanza di dovere che loro incombe — di avvicinarlo alle più corrette finalità della istituzione, in corrispondenza anche ai desiderati autorevolmente espressi dalla Commissione, alla quale l’onorevole Consiglio Comunale aveva commesso mandato di studio del gravissimo argomento dell’assistenza infantile cittadina.

Importanti furono i lavori eseguiti nei diversi istituti per accrescerne la competenza benefica, per renderne più agevole e regolare l’esercizio, per avvivarne il vantaggio.

L’Asilo Vigoni della Somaglia potè utilmente usufruire delle aule ed accessorii già inservienti alle soppresse scuole elementari del Conservatorio Mylius Bonavilla, adibendo sale spaziose e ben areate per sezioni dei bambini e lungo porticato — con applicazione di chiusure a serramento in legno e vetri — ad ottimo refettorio ed a buona cucina, coi debiti annessi, in sostituzione di quelli esistenti, che si usavano a doppio intento di ricreazione coperta e per la refezione e che meno correttamente rispondevano allo scopo.

L’Asilo Orlando Cantù ebbe aggiunta di locali — opportunamente riattati — per metterlo in condizione di aumentare la ammissione dei piccini in correlazione colle domande dei beneficandi.

Anche l’Asilo Gian Domenico Falciola (precedentemente San Celso) ebbe possibilità — coll’uso delle belle aule destinate alle tre classi elementari del già annesso Conservatorio — di intensificare la sua azione educativa. L’Asilo Giuseppe Sacchi si avvantaggiò dell’aula per deposito canestri, destinata a locale per ricreazione coperta di riparto bambini dell’istituto, che provvede ad accogliere i numerosi piccini del popoloso e popolare rione (Verziere-Porta Vittoria) e del preesistente atrio-corridoio, ridotto, colla necessaria sistemazione, ad aula canestri. In due aule grandi gli ampi finestroni furono muniti di serramenti a vetri con intento ed effetto di assicurare la maggior luce, ma con provvedimento atto a salvaguardare la incolumità dei bambini che lieti vi saltellano, ad operata apertura — nelle belle giornate — dei serramenti stessi.

Fu eseguita la pavimentazione a nuovo nei locali tutti dell’edificio ottagonale dell’Asilo Eleonora.

Fu attivato nuovo calorifero all’Asilo Angelo Villa Pernice — in sostituzione di esistente difettivo — e si operarono regolarizzazioni di caloriferi a termosifone o ad aria calda in servizio di altri istituti e quelli che [p. 203 modifica] ne mancavano, per peculiari condizioni, furono — in surroga di mezzi di riscaldamenti provati inadatti — dotati di stufe americane convenientemente installate per garantire la voluta temperatura degli ambienti. Funzionano egregiamente gli zampilli di acqua potabile negli Asili Gian Domenico Falciola ed Orlando Cantù e se ne cura la progressiva applicazione negli altri istituti.

Ad assicurare il corretto esercizio di bagno e di docce furono aggiunti adatti locali, costrutti ex novo od opportunamente riattati, negli Asili Vigoni della Somaglia e Villa Pernice. Con risultato davvero commendevole i bagni e le doccie ebbero funzionamento normale in tutti gli istituti della Pia Causa.

E del beneficio derivato ai bambini si deve, per l’esercizio utile, esprimere viva gratitudine al benemerito personale di patronato; in modo particolare a quello dell’Asilo Salvatore Fogliani che ne curò con diligenza ed a suo onere la regolare, vantaggiosa applicazione in tutti i mesi estivi.

Per l’innaffiamento di cortili-giardini furono attuati idranti agli Asili Villa Pernice, Pisani e Falciola.

Tutti gli istituti furono dotati di cassette di primo soccorso sanitario, in surroga di provvedimenti anteriori incompleti. Si è provveduto perchè in tutti gli istituti siano sempre pronti, per gli eventuali bisogni, lettini — atti per ogni riguardo all’uopo — per bambini indisposti e si è dato opera per assicurare la permanente pulizia e le disinfezioni, quando del caso, nei rispetti di tutti.

Inerendo a concetto altamente igienico ed educativo si è curata la applicazione di trespoli nelle sezioni per appendervi i bavaglini individuali (per la refezione) dei bimbi. I lunghi sedili, già costituenti i pancali fissi delle aule maggiori, furono suddivisi in guisa di renderli facilmente mobili e di dar modo agevole alle educatrici di disporli a quartierini, intramezzati di convenienti passaggi.

Si è proceduto a generali imbianchi dei locali ed a verniciatura a smalto, a convenienti altezze, di zoccoli, ad attivazione di zoccoli in legno verniciato nelle aule dove vivono i piccini durante l’orario dell’assistenza infantile. Si diede opera attenta per garantire la maggior igiene nei locali adibiti a cucine e dipendenze e si è integrato il mobiglio degli Asili, ammigliorandolo nella maggior misura fattibile. Per ovviare ad avvertiti inconvenienti si è provveduto, in particolari locali degli istituti, alla applicazione della illuminazione a gas od a luce elettrica.

Ed ai miglioramenti di carattere materiale conseguiti — e che furono accertati anche dall’autorevole e gradito avviso dei Signori Medici dell’Ufficio Municipale d’Igiene — si è associata, come era necessario — la azione amorosa, alacre e persistente della buone nostre educatrici per avvivare e rinsaldare la azione proficua della fondazione pia e per avvicinare, nell’intento educativo, le alte finalità della istituzione.

Ma, purtroppo, la idealità, se è meta doverosa e costante di chi opera per il bene, non è mai raggiungibile e perchè il bene dell’oggi si allarga e si intensifica progressivamente nel desiderio del meglio pel domani

e perchè alla attivazione di ciò, che mente e cuore ci assicura essere utile non solo, ma umanamente possibile, osta quasi sempre la mancanza dei mezzi necessari per arrivarlo.

Ci compiacciamo però del cammino percorso, colla cooperazione volonterosa ed efficace del benefico personale di patronato e delle pregiate educatrici, allietandoci nel pensare che il bene ottenuto è e sarà affidamento sicuro e confortante del meglio per l’avvenire.

Al riguardo della manchevolezza dei mezzi avvertita ed avvertibile constatiamo che è questa condizione permanente ed universale di cose alla quale nessuno — anche quando la maggior fortuna sorregge — può interamente sottrarsi.

Gli istituti educativi in esercizio nell’anno furono 11 essendosi — come fu rilevato nell’antecedente relazione — riattivato nel 1908 l’Asilo (già Luigi Canonica ed ora denominato Luigi Canonica Antonia Bonavilla) in Via Vivaio, n. 20, per soddisfare ad esigenze accertate del Rione di Porta Venezia. Il movimento dei bambini nella gestione, le percentuali di mortalità verificatesi; l’intervento giornaliero e medio dei piccini nei singoli istituti, le ammissioni chieste, quelle assentite, ecc. appaiono da tabelle come d’uso (1-2).

(Continua).

Per l’Asilo Convitto Infantile dei Ciechi


OBLAZIONI.

Somma retro L. 108369 20

Dalla Cassetta, 21 giugno |||
   » 23 29
M. B. N. |||
   » 10—
Ercole Perego, di Cremnago, nel giorno del suo battesimo quale piccolo socio |||
   » 50—


Totale L. 108452 49

CASA DI RIPOSO PEI CIECHI VECCHI

OBLAZIONI.

Somma retro L. 6890 —

M. B. N. |||
   » 10—
Clotilde Riva ricordando il dott. Camillo dei marchesi Brivio e sua figlia Luigina |||
   » 10—


Totale L. 6910 —

Offerte per l’Opera Pia Catena

(CURA DI SALSOMAGGIORE).

R. B. per l’onomastico di G. C. |||
 L. 15—


Il Municipio di Milano ha ordinato 150 abbonamenti per distribuire in tutte le scuole i fascicoli dell’ENCICLOPEDIA DEI RAGAZZI.