Il buon cuore - Anno XI, n. 48 - 30 novembre 1912/Religione

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Religione

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Monsignor Luigi Nazari di Calabiana, Arcivescovo di Milano Beneficenza

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Vangelo della Domenica terza d’Avvento


Testo del Vangelo.

Avendo Giovanni udito, nella prigione, le opere di Gesù Cristo, mandò due de’ suoi discepoli a dirgli: Sei tu quegli che sei per venire, ovvero si ha da aspettare un altro? E Gesù rispose loro: Andate e riferite a Giovanni quel che avete udito e veduto. I ciechi veggono, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono mondati, i sordi odono, i morti risorgono, si annunzia ai poveri il Vangelo, ed è beato chi non prenderà in me motivo di scandalo. Ma quando quelli furono partiti, cominciò Gesù a parlare di Giovanni alle turbe. Cosa siete voi andati a vedere nel deserto? una canna sbattuta dal vento? Ma pure, che siete voi andati a vedere? Un uomo vestito delicatamente? Ecco che coloro, che vestono delicatamente, stanno nei palazzi dei re. Ma pure cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico io, anche più che profeta, imperocchè questi è colui, pel quale sta scritto: Ecco che io spedisco innanzi a te il mio angelo, il quale preparerà la tua strada davanti a te. In verità io vi dico: Fra i nati di donna non venne al mondo chi sia maggiore di Giovanni Battista: ma quegli che è minore nel regno de’ cieli, è maggiore di lui. Ora dal tempo di Giovanni Battista in fin adesso, il regno dei cieli si acquista colla forza; ed è preda di coloro che usano violenza. Imperocchè tutti i profeti e la legge hanno profetato sino a Giovanni: e se voi volete capirla egli è quell’Elia che doveva venire. Chi ha orecchie da intendere, intenda.

S. MATTEO, cap. II.


Pensieri.

La domanda dei due discepoli manifesta l’ansia e la febbre di tutti gli uomini di sapere, di trovare chi sia e dove si trovi e si nasconde Gesù Cristo. Volere o meno, Cristo è l’espressione reale, vera della felicità, della quiete: Cristo è la stella luminosa di bene di perfezione, che vista da ogni banda, d’ogni lato versa — più o meno direttamente — tal raggio di gioia e bontà da dover sempre ed ogni tempo formare l’ansia segreta o palese d’ogni spirito, d’ogni popolo, di tutti gli uomini. Ed allorchè noi ci abbiattiamo in chi meglio gli si avvicina, in chi meglio lo ricopia, ne riproduce l’immagine sua dolce in mezzo alla società — scienza, virtù, grandezza, potenza, gloria — noi diciamo a lui con curiosità: sei tu il Cristo che deve venire o ne aspettiamo un altro?

Dunque innanzi a lui — a Cristo — non può darsi la noncuranza o l’indifferenza religiosa. Mente a se stesso chi ostenta tale posa: la realtà è ben diversa. Come innanzi alla gloria, alla scienza, al potere, niuno si può tenere indifferente così non si può trovarsi innanzi a Gesù: la sua parola traeva le turbe, il suo sguardo le fanatizzava, il suo braccio le spingeva ad ogni sacrificio: oggi pure la parola di lui sveglia le turbe, la sua azione commuove i popoli interi; innanzi a lui indifferenti — nè odio nè amore — solo ponno essere gli ebeti e gli incoscienti... così si tiene innanzi alla scienza, alle cose migliori il bambino ed il selvaggio.

* * *

Chiesto di Gesù, giova verificarlo col più serio controllo.

Molti e molti passarono in mezzo all’umana società dicendosi il Cristo. Fu l’audacia degli ambiziosi che legò la curiosità, l’ammirazione delle genti: fu lo splendore di cento e cento troni — fatti in polvere — che le abbarbagliò: fu la scienza, la vergine dea, che squarcia il velo della verità, furono le mille e mille stelle che diedero un più vivo splendore un’istante, e che ingannarono. Non erano il Cristo. Ma dove si trova Egli mai? Se è così necessario, indispensabile perchè sarà còsì difficile, laborioso il trovarlo, il conoscerlo?

[p. 357 modifica]Oh! non si nasconde, no. Non da lui la difficoltà: questa sorge dal nostro pregiudizio.

Noi applichiamo a Cristo la misura che adoperiamo per le grandezze umane.

Altre e ben diverse son le sue vie, le vie dello spirito. Uditelo:

«Dove son io — ditelo al mondo — dove si trova Gesù i zoppi camminano speditamente, i lebbrosi si mondano, i sordi ascoltano, i morti risorgono, i poveri vengono istruiti».

Oh! adunque chi zoppica incerto fra il bene ed il male, fra il vizio e la virtù con Cristo camminerà spedito: i peccatori verranno mondati dalla loro sozzura.... i sordi alle voci dello spirito, a questi schiuderanno l’udito, ed i poveri — questa turba immensa, infinita d’esclusi dal regno del vero, della virtù, della bontà — oh! per mezzo di lui, di Cristo, per la semplicità delle sue dottrine, per la forza della sua grazia, dei suoi sacramenti, essi ancora avranno una elevazione grande, superiore, saranno degni di partecipare ai gaudii, all’inenarrabile e casta gioia dello spirito, della verità. Dove avrete verificato questo miracolo vedrete in mezzo Gesù: dove sarà Gesù sentirete la grandezza di queste azioni di bene e salute.

* * *

A chi han chiesto di Gesù?

Vengono da Giovanni, da lui sono mandati, a lui ritornano per essere confermati in quanto hanno visto ed udito.

Scompare l’io, la propria persona, l’affidano al magistero del maestro. Lo sapevano il precursore di Cristo, l’aurora che avrebbe annunciato il sole e questo loro basta.

Chi cerca Cristo s’affida a chi di Cristo e delle sue parole tiene il sacro deposito. Gli altri non hanno tale missione: se la vantano, essi l’hanno usurpata, dunque, tradita.

No! l’onestà naturale, la scienza pure profana non allontana ne divide da Dio e dal suo Cristo. Raggio che da Dio parte a Dio ci può Condurre: ma questa non è la via ordinaria, la più certa, la più sicura, la via che tutti percorsero: Può riuscire talora, il più delle volte ombre d’egoismo, superbia che s’aggiungono al puro raggio lo deviano conducendo a rovina... no! volgetevi a lui, alla sua Chiesa al suo insegnamento: vi troverete Cristo buono, dolce, che il mondo, la carne, le passioni credevano soffocare o piantare.

B. R.

Beneficenza


Società Italiana di Previdenza per le Operaie


La Scuola di Economia domestica promossa da questa Società ha riaperto i suoi corsi.

Domenica 10 Novembre si iniziò quello per le operaie con 24 iscrizioni nel mentre giovedì 17 corrente ebbe principio in via di esperimento un corso per le alunne della VI classe elementare delle scuole comunali.

Nel prossimo dicembre si apriranno corsi speciali per signore e signorine.

Le iscrizioni si ricevono all’Ufficio centrale della Società (Via Spiga, 25), ove si possono ritirare i programmi e i regolamenti della Scuola.

Una fiera di beneficenza a favore della Società Italiana di Previdenza per le operaie avrà luogo nei giorni 5, 6, 7 e 8 dicembre dalle ore 13 alle ore 18 nel Salone dei Ciechi, Via Vivaio, 7.

Si venderanno indumenti per poveri, giocattoli, calendari, e oggetti vari adatti per doni natalizi.

I prezzi saranno fissi e modici e l’ingresso libero.

Coloro che gentilmente credessero di concorrervi anche con qualche dono, potranno inviarlo alla Sede della fiera (Via Vivaio, 7), dal prossimo 3 dicembre in avanti, oppure al domicilio delle Signore del Comitato che è così composto:

Marchesa Maria Trotti Belgioioso, via Bossi, 1 — Principessa Maria Castelbarco Albani Della Somaglia, via P. Umberto, 6 — Donna Lucia Greppi Scanzi, via Borgonuovo, 9 — Principessa Maddalena Barbiano di Belgioioso d’Este, via Passione, 1 — Signora Erminia Bonacossa Noseda, via Q. Sella, 4 — Contessa Orietta Borromeo Doria, via Manzoni, 41 — Donna Emilia Castiglioni, Piazza Belgioioso. 2 — Donna Maria Craven, Varese — Donna Bice Greppi Belgioioso, via S. Antonio, 2 — Signora Nina Leonino, via Borgonuovo, 21 — Signora Alma Pazzini Saino, via Borgonuovo, 2.

O bianca Croce!*


D’amica pianta a la cortese ombria,
fido sostando, il pellegrin riposa,
e in un sopor, ch’ogni travaglio oblia,
l’affanno acqueta e l’ansia faticosa.
Tu pur, mia cara, la mortal compiuta
del tuo calvario dirupata ascesa,
sotto quell’ombra che nessun rifiuta
scordi l’onor d’ogni sofferta offesa...
O Croce bianca, stigmate di fede,
palpito e verbo de gl’immoti avelli,
pel duol che spera e per l’amor che crede
dei morti ai vivi l’anime affratelli!
O Croce bianca, raggio del pensiero,mistico fior del pianto e de l’amore,
tu l’infinito canti arcan mistero
ignoto al senso, ma non mai al core!

Armida Lamburghi.


* Nell’anniversario della morte della mia cara e compianta amica Plerina Carizzoni.

Istituto dei Ciechi, 6 Novembre.