Il buon cuore - Anno XII, n. 30 - 26 luglio 1913/Religione

Da Wikisource.
Religione

../Educazione ed Istruzione ../Beneficenza IncludiIntestazione 10 marzo 2022 50% Da definire

Educazione ed Istruzione Beneficenza

[p. 235 modifica]Religione


Vangelo della domenica 11a dopo Pentecoste

Testo del Vangelo.

In quel tempo disse il Signore Gesù questa parabola per taluni i quali confidavano in se stessi, riputandosi giusti e disprezzavano gli altri: due uomini salirono al’tempio a fare orazione: uno Fariseo, e

l’altro Pubblicano. Il Fariseo stava in piedi e dentro di sè pregava così: Ti ringrazio, o Dio, che io non sono come gli altri uomini, rapaci, ingiusti, adulteri, ed anche come questo Pubblicano: digiuno due volte alla sPttimna: pago la decima di tutto quel che io posseggo. Ma il Pubblicano, stando da lungi, non voleva neppur alzare gli occhi al cielo; ma si batteva il petto dicendo. Dio, abbi pietà di me peccatore. Vi dico, che questi se ne tornò giustificato a casa sua, a differenza dell’altro: imperocchè chiunque si esalta, sarà umiliato; e chi si umilia sarà esaltato. S. LUCA, cap. 11.

Pensieri. L’aver l’Evangelista - forse in quest’unico caso notato a chi indirizzava Gesù colla parabola la sua istruzione ci suggerisce una opportuna riflessione. Era.nvi allora «alcuni» che per essere osservatori della legge - legale giustizia - si credevano giusti, quindi non bisognosi d’alcuno ed anche di Dio stes- si svolge parimenti al g;orno d’oggi. Tutt’altro che raro e infrequente è il caso doloroso di chi per avere in vita compito opere buone, senza curare lo spirito con cui furono fatte, si sente troppo sicuro di so. Il fatto contemporaneo a Cristo è da lui notato essere nel favore di Dio e dimentica l’avviso del Savio che avvisa l’uomo d’essere sempre incerto se egli sia presso il Signore degno d’ira e d’amore. Non è infrequente il caso di chi pone solo la propria giustificazione nel valore delle proprie opere, ignorando o dimenticando la parte migliore che tocca alla grazia divina: e da questa esagerata confidenza in se stessi è logico nasca ed origini quel disprezzo fatto di una ipocrita compassione «per gli altri» per la gran massa dei peccatori che, o reputano già dannati in perdizione ed irredemibili o per lo meni esseri di una considerazione e prezzo minore. La lezione della parabola di Cristo è a questo caso assai appropriata e salutare.

    • n

Studiamo le due figure. Il fariseo sceglie un posto speciale, per cui facilmente si possa scorgere: Ringrazia Dio a parole: subito dopo si attribuisce il merito e la gloria delle sue opere. Fa il paragone - odioso sempre - cogli altri uomini, che trova tutti spregevoli e peccatori all’infuori di se: visto l’umile pubblicano, passa al particolre e nel confronto con lui - enumerando l’assenza del’adulterio, del possesso violento dei beni altrui, e della frode - attribuisce a quel misero questi orribili delitti. Bugiardo! Cristo accusava i farisei di estorsione, di ingiustizia e dei vizi più luridi... Quanto e mai vero che nel giudicare noi stessi ci... inganniamo volentieri!... La sua cicalata non era la preghiera umile e pia, era l’espressione della sua personalità! In suo confronto vediamo il pubblicno, il tipo del peccatore del mondano, di colui che vive lontano da Dio. [p. 236 modifica]La sua preghiera è umile. Si tiene lontano, ma nella casa di Dio. Di Dio sente il bisogno, la necessità assoluta imprescindibile, ma la sente con umiltà stando al’ultimo luogo, in un angolo, là dove una minor luce meglio lo nasconde. Sa d’essere peccatore, lo manifesta apertamente battendosi il petto e gridando a Dio non i suoi meriti passati quali essi furono, ma solo invocando pietà e perdono a lui... peccatore. Ma prega con fiducia con speranza d’essere perdonato, d’esser solo propiziato nella sua bontà. Non è questa voce la realizzazione del salmista quando dice al Signore: il cuore contrito ed umiliato tu non lo disprezzerai o Signore?.

L’ipocrizia del fariseo è ributtante, come ripugna e ributta certa pietà, certa religione quando s’accompagna a certi modi di durezza, di superbia, di strana singolarità in persone d’altronde religiose. Fatto comune e che si verifica tanto nelle persone semplici

quanto negli spiriti più colti ed elevati. Fra i semplici ciò è effetto dell’ignoranza e del falso zelo: fra gli altri ciò deriva dall’ipocrisia e dal desiderio •di procacciarsi onore, distinzione, omaggio alla propria pietà a spese della vera pietà che a Dio si volge e termina. Quanto migliore, più santo ed utile l’umiltà del pubblicano! Giudicatosi indegno tiene l’ultimo posto: spera nella divina bontà: ciò lo commuove, odia il passato e propone per l’avvenire. Qui il meglio, qui la vita cristiana. Con Dio, per Dio indirizzare ogni sforzo, ogni ora per cancellare il passato, correggere il presente, edificare il futuro: in questo moto verso Dio, verso il reale, verso la vita noi ci miglioreremo sempre più partecipi di quel centro di luce e bontà che è Dio. Per questo occorre quell’affetto pio ed umile che forma e crea quella vera pietà che S. Paolo dice utile a tutte le cose. B. R.

I RESTAURI DELLA CHIESA DI S, PIETRO IN GESSATE in MILANO.

Una eletta accolta di cittadini si è da tempo costituita in Comitato promotore per mettere in esecuzione il restauro della fronte della Chiesa di San Pietro in Gessate — monumento nazionale — e per provvedere ai mezzi necessari al nobilissimo scopo. Il Comitato che fu l’emanazione di diverse iniziative che l’istituzione cittadina «La Lettararia e Gli Amici dei monumenti B collegò (Società internazionazionale femminile per l’arte e giornale La Sera) aggregandosi la rappresentanza della Commissione

Finanziaria di Porta Vittoria «pro» S. Pietro in Gessate, insieme ad una schiera volonterosa di cultori d’arte, potè facilmente intuire l’importanza di questo restauro, per documentazione della storia dell’arte milanese e per la rievocazione di una fama meritata che fiori per il valore di insigni artisti i quali illustrarono in patria la loro maniera d’arte e andarono poi diffondendo in tutta Europa la genti lezza semplice ed ingenua dell’architettura lombarda. Più tardi l’epoca delle deturpazioni passò su questa Chiesa con tutto il suo vandalismo e con il gretto strato di calce, coprendo le linee originarie esterne e le decorazioni pittoriche interne. San Pietro in Gessate presentava in questi ultimi anni le traccie degli assaggi fatti sulla fronte dalla R. Soprintendenza ai monumenti di Lombardia, assaggi che poterono dare inizio agli studi di restauro, in attesa che lo scrostamenco generale della facciata rivelasse una precisa e sicura via per l’attuazione di un ripristino fedele. Fu eseguito lo scrostamento, furono completati gli studi affidati all’Arch. Cav. Diego Brioschi con il benevolo consentimento della R. Soprintendenza, furono eseguiti i lavori di restauro della fronte e del fianco (verso via Chiossetto), ed oggi possiamo ammirare il bel Tempio di Guiniforte Solari nelle sue forme originarie, dalle cornici a dentelli, dalle modanature in terra cotta rilevate sulla muratura in laterizi, dalle fasce bianche profilate in rosso. Quando il sacerdote Antonio Pecoroni tolse dall’oblio in cui era caduta l’iniziativa per raccogliere i fondi occorrenti al restauro della Chiesa di San Pietro in Gessate promovendo nel quartiere di Porta Vittoria nel Marzo 1911 una pesca di beneficenza, il Comitato promotore dei restauri lo volle suo membro e lo nominò Presidente della Commissione Finanziaria. Quella prima pesca ha fruttato la cospicua somma di lire 10.000. Una seconda fatta l’anno scorso, L. 2.500; una terza fatta quest’anno; L. i000. Il Comune ha pure versato al Comitato lire 4000; il Ministero della Pubblica Istruzione lire 2000; il R. Economato ai B. V. lire z000; il Card. Arcive [p. 237 modifica]sccvo lire 1000; le Sorelle Rachele e Giuseppina Brera, lire 1000. Cosi il legato Belloni ha dato (netto da tasse) L. 5.550 ed altre offerte private L. 4000

FRONTE DI S. PIETRO IN GESSATE COL VECCHIO PORTALE BAROCCO — (Arch. Cav. Diego Brioschi).

Lombardia ha voltuo che il momento si conservasse il portale centrale barocco che l’arch. Brioschi aveva tolto nel suo progetto di restauro.

circa. Fino ad ora furono raccolte circa 30.000 lire e la spesa complessiva dei restauri compiuti è di lire 33.399.

FRONTE DI S. PIETRO IN GESSATE COL NUOVO PORTALE IN STILE LOMBARDO. (Arch. Cav. Diego Brioschl).

In argomento si è riacceso più che mai vivace in questi giorni il dibattito fra competenti ed appassionati d’arte che vorrebbero, alcuni la conservazione,

Ma la fronte della Chiesa di San Pietro in Gessate si può dire completamente restaurata?... Non ancora, perchè la R. Soprintendenza ai monumenti di

altri la rimozione del vecchio portale, che in realtà è una vera stonatura, come scriveva l’ing. Giovanni Pizzamiglio sul a Monitore Tecnico a. [p. 238 modifica]In questo anno il Presidente della Commissione Finanziaria a pro» S. Pietro in Gessate colla nuova pesca ha raccolto i000 lire che in questi giorni ha messo a disposizione della Commissione Esecutiva per i restauri della Chiesa e specifiCatamente per il nuovo portale a in stile n che si desidera sulla facciata. La popolazione di Porta Vittoria, che molto generosamente ha risposto all’appello fatto dal sacerdote Pecoroni ed in tre anni ha dato» pro» S. Pietro in Gessate più di 20.000 lire, è concorde nel volere la sostituzione, del portale barocco. Semi quindi giunto il momento della decisione che sarà senza dubbio per la rimozione del vecchio portale e così vedremo presto il bel monumento del Solari nella suà unità di concetto e di forma. Elenco di offerte per il nuovo portale di S. Pietro in Gessate: Sac. Antonio Pecoroni L. ioo - Mons. Comm. Luigi Vitali L. 20 - Sac. Giovanni Gando L. 5 - Gina Bertarelli Bernasconi L. 5o - Cava Carló Biraghi Lire 5 - Maria Mocchetti ved. Corbella L. 5 - On. Avv. Luigi Della Porta L. 5o - Contessa Giuseppina Cioja Lucca L. io - Lidia Astilni L. 5 - Comm. Gen. Luigi 011iveri L. 20 - Bice Gorè L. 5o - Sac. Prof. Pietro Stoppani L. 5 - Famiglia Zanoletti L. 5 - Graziella Todeschini L. 5 - Cav.. Antonio Pestalozza Lire 5 - Comm. Giuseppe Gallignani L. 5 - Nob. Napoleone Borgazzi L. 25 - Donna Maria Corti Della Silva L. 5 - Maria Belloni Biella L. io - Comm. Enrico Giovanelli L. io - Mario Quadrelli L. io - Graziano Zanchetta L.’ io - Conte Luigi Albertoni Lire lo - Sen. Panizzardi Prefetto L. 20 - Sorelle Brera L. 5o -’Card. Arcivescovo Ferrri L. Ioo - Principessa Matilde Balbiano di Belgioioso d’Este L. Io Ing. Gaspare Pestalozza L. 5 - Sac. Luigi Cornaggia Medici L. 20 - Conte Lorenzo Sormani L. lo - Conte Sen. Pietro Sormani L. Io - Comm. Sen. Emilio Conti e Consorte L. io - Contessa Grimaldi L. 5 Marchesa Fulvia Resta Pallavicino L. io - Nob. Avv. Emanuele Greppi Sindaco L. 20 - Ing. Paolo Besana L. 5o - Comm, Avv.•G. B. Barinettí L.. 5 - Fratelli Ferrari L. io - Rag. Alessandro Redaelli L. io Carolina Malugani ved..Redalli L. 5 - Virginia Meschieri Figini L. io - Maria Andreis ved. Valverti L. 5 - Fratelli Tolla L. 5 - Adèle Borghi Pigni Lire 5 - Nob. Ing. Carlo Annibale Maggi L. io - Conte Emerico Albertoni L. io - Dott. Giovanni Borsa Lilo- Rag. Gaetano Pozzi L. 5 - Mario Moretti L. 5 - Dott. Cesare Dell’Oro L. Io - Ida Polo L. lo - Clotilde Mapelli Casazza L. 5 - Ing. Guido Redaelli L. 20 - Rag. Cav. Enrico Gambusera L. 5 - Rag. Riccardo Moro L. 5 - Contessa Luisa Cicogna Della Somaglia L. io - Nob.-.Lucia Prata L. io - Marchese Sen. Ettore Ponti L. io - Capomastro Stefano Somazzi L. ioo - Barone Giuseppe Bagatti Valsecchi L. io - Conte Arch. Alberico Balbiano di Belgioioso L. iò - Cecchina Pestalozza Fumagalli L. 5 - Cav. Avv. Giuseppe Cioja L. 5 - Maddalena Saracchi ved. Paloschi L. 5 - Sac. Giovanni Galloni L. 5 Paolo Barozzi L. 5 Sac. Prof. Giuseppe Rocca Lire 5 - Cav. Arch. Diego Brioschi L. io - Cav. Uff. Giuseppe Marietti L. io. Milano, 20 luglio 1913: La Commissione Finanziaria. NB. - Nuove offerte si possono indirizzare al Presidente della Commissione Finanziaria •Sac. -Antonio Pecoroni, Via Bellini N. 2.

All’Italica Gens dagli Stati Uniti dell’America del Nord

Da New York — 29, Mott street — Dal Segretariato dell’Italica Gens, tenuto dai PP. Salesiani, del quale è zelante segratario il. sig. Eugenio Tedeschi: Quest’anno la cerchia dei nostri clienti si allargò molto verso la città alta e l’East Side, Brooklyn, Hoboken, ecc. Si vede che in quelle parti vi è necessità di un Segretariato che prenda cura dei connazionali che sono sistematicamente truffati, mal consigliati e peggio diretti. Il nostro Segretariato ha quest’anno raccomandato per assistenza più di 50o povere famiglie italiane alla Società di Beneficenza di New York; particolare aiuto nel fornire vitto, vestimenta, nel pagare affitto di casa, medici, ecc., trovarono nella conferenza di S. Vincenzo de’ Paoli che è una delle più potenti Società di Beneficenza in New York. Il R. Console d’Italia ci aiutò pure moltissimo accogliendo i più bisognosi dei nostri ’raccomandati per il rimpatrio gratuito, che ammontarono in quest’anno a 280. Inoltre per mezzo di questo nostro»Segretariato vennero collocati negli Istituti di Carità 174 tra bambini e bambine; si ottenne la liberazione dai Riformatori a 25 giovanetti e la grazia a 13 altri che stavano per venire condannati dalla Children’s Court. Si ottenne pure il ritorno in famiglia a 4 ragazze dall’Istituto delle Pericolanti e furono collocate al lavoro. Si ebbero 21 casi di fanciulli illegittimi fatti ricoverare nel Foundling Hospital. Otto altri bambini vennero collocgi per adozione in buone famiglie italiane. Facemmo appello alla clemenza del Governatore Dix in favore di 4 italiani, condannati chi a dieci e chí a venti di carcere. Due, di questi appelli sortirono buon effetto e la pena venne di [p. 239 modifica]molto diminuita. La nostra raccomandazione valse ad ottenere l’assoluzione a 6 connazionali tratti innanzi alla Corte Civile. Si trovò poi lavoro ad un numero grande di uomini, donne, ragazze e ’ragazzi. Di questi non si tenne troppo conto nei Registri per non ripetere sempre la medesima scritturazione. In questo ci fu di aiuto assai grande il sig. Conte Roberto Fiocca Novi che da perfetto gentiluomo prestò sempre gratuitamente l’opera sua. Il numero dei connazionali trattenuti allo sbarco per essere rimandati in Italia fu quest’anno oltremodo grande. Quelli che si dirigevano a noi per raccomandazioni vennero inviati al R. P. Moretto della- San Raffaele. Egli prendendo nota delle nostre garanzie, ottenne a 15 il sospirato permesso di sbarco. Corrispondemmo con i Segretariati di San Francisco (California), con quelli del Sud e del Centro America, d’Alessandria d’Egitto, di Sicilia, di Napoli e dell’Alta Italia, che ci chiedevano informazioni. o ci raccomandavano persone venute o che dovevano arrivare in America. Potremo ancora far menzione della beneficenza fatta direttamente dal Segretariato con mezzi fornitici dalla Parrocchia, dal Cardinale Arcivescovo di New York e da alti personaggi americani. Tornerà gradito il sapere che, avendo spesso dovuto mandar ragguagli al Consiglio ’ Centrale della Società S. Vincenzo sui bisogni degli italiani di Bassa Città, questo stabiliva di devolvere molta sua beneficenza a favore dei nostri connazionali, e di sussidiare una persona che mi aiutasse nel lavoro sempre crescente di ufficio e di investigazione. Così a poco a poco questo Segretariato, posto nel centro di un quartiere abitato da circa 14o.000 italiani, va ogni giorno più intensificando l’opera sua benefica di assistenza e di elevazione morale del nostro popolo, di cui ogni giorno più cresce il bisogno. La scuola di italiano iniziata l’anno scorso dal sottoscritto per i signori e le signore delle Istituzioni che lavorano in mezzo agli italiani, ha avuto quest’anno 1912 - 1913 un soddisfacente incremento. Le frequenze del primo corso che si chiusero a Natale furono regolarmente non meno di 55. Il Rev. P. Barni diede vita a due nuovi Clubs; uno per le ragazze che conta già più di sessanta giovanette, ed uno per i ragazzi dai 12 ai 16 anni che ne conta 125. Hanno solo due mesi di vita e fanno prevedere già un buon successo. Manco a dirlo, tuttd questo noi facciaito fra gli italiani e per gli italiani. EUGENIO TEDESCHI.

Pel raggruppamento amministrativo degli Asili Sotto la presidenza dell’on. Della Porta, ancora per addivenire al raggruppamento amministrativo, si tenne una importante assemblea dei soci "e benefattori degli Asili di Carità per l’infanzia. Al posto del rimpianto segretario comm. avvocato Giuseppe Longhi, il di lui sostituto, avv. Cesa Bianchi, diede lettura di un’affettuosa commemorazione e della relazione morale e amministrativa predisposta -dal Consiglio amministrativo. In seguito il relatore A. M. Cornelio, dopo aver pure ricordato con affetto le doti che facevano rifulgere la simpatica figura del comm. Longhi, fece una esposizione sintetica del consuntivo 1912, proponendo un plauso al cessato Consiglio, il quale, dopo aver fronteggiato per tanti lustri le difficoltà enormi di una beneficenza dispendiosa quanto utile, può dirsi glorioso di presentarsi con un bilancio in perfetto ordine e con un patrimonio cospicuo, parlante di saggezza amministrativa e di benefattori indimenticabili. L’entrata fu di L. 275.825,42, e l’uscita ascese a L. 269.889,29. Il patrimonio,valutato con grande prudenza, si presenta alla nuova amministrazione nella cifra nitida di L. 2.635.176,79. Le relazioni contabili furono approvate all’unanimità, e i soci Giani, Merendi e Pelandi presero la parola specialmente per commemorare il Longhi. Il relatore A. M. Cornelio ricordò poi le benemerenze del testé defunto mons. Bernardino Nogara, e il. presidente on. Della Porta, con frasi eloquenti, si associò all’unanime rimpianto, e faqndo un elogio speciale del Longhi, propose tra vive approvazioni, un telegramma di condoglianza alla vedova. Si passò poscia alla elezione di quattro rappresentanti nel nuovo Consiglio d’amministrazione, e riuscirono eletti i signori: Cornelio Angelo Maria, Greppi nob. avv. Giulio, Marazzani cav. ing. Enrico (ex presidente) e Orsenigo mons. Cesare. I soci prof. Merendi e Pelandi raccomandarono vivamente la sorte delle pazienti maestre degli asili, troppo scarsamente rimunerate, e il nuovo eletto A. M. Cornelio espresse il convincimento in armonia di dover presto affrontare e risolvere il problema del miglioramento finanziario delle benemerite insegnanti e materne custodi di migliaia di bambini del popolo. L’assemblea si sciolse con un plauso all’on. Della Porta.