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Il milione (Laterza,1912)/LIX

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LIX. Del piano di Bancù (Bargu)

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LIX. Del piano di Bancù (Bargu)
LVIII LX

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LIX (LXXI)

Del piano di Bancú (Bargu).

Quando l’uomo si parte di Carocaron (Caracoron) e da Alcay (Altai), ov’è lo luogo ove si sotterrano gli corpi delli tarteri, sí come v’ho contato di sopra, l’uomo va piú innanzi per una contrada verso tramontana, la quale si chiama lo piano di Bancú (Bargu) e dura bene quaranta giornate. La gente sono chiamati «metrucci» (mescript) e sono salvatica gente1. Egliono vivono di bestie, e il piú di cervi, e sono al Gran Cane; egli non hanno biade nè vino; la state hanno cacciagioni e uccellagioni assai, di verno non vi sta nè bestia nè uccelli per lo grande freddo. E quando l’uomo è di capo delle quaranta giornate truova lo mare occeano. E quivi hae montagne ove i falconi pellegrini fanno loro nidio, nè non v’ha se non una generazione d’uccelli, di che si pascono quei falconi, e sono grandi come pernicie e chiamansi «bugherlac» [barguerlac), e hanno fatto i piedi come pappagallo, la coda come rondine, e sono molto volanti. E quando [p. 73 modifica] il Gran Cane vuole di quegli falconi, manda a quella montagna; e all’isole di quel mare nascono i girfalchi. E si vi dico che questo luogo è tanto verso la tramontana, che la tramontana rimane a dietro verso mezzodie. E di quegli girfalchi v’ha tanti, che ’l Gran Cane n’ha quant’egli ne vuole;2 e quegli che portano questi girfalchi al Gran Cane e agli signori del Levante, cioè ad Argo e agli altri, sono gli tarteri. Or v’abbiamo contato tutti gli fatti delle provincie della tramontana infino al mare occeano: oggi mai vi conteremo d’altre provincie, e ritorneremo al Gran Cane, e ritorneremo a una provincia che abbiamo iscritta in nostro libro, che ha nome Campitui (Campiciu).

  1. Bern. e non credati che li gerfalchi ch’eno portati de tera de cristiani in Tartaria n’è portadi al Grande Caan.., ma egli sono portati al Tartaro de Levante.
  2. Pad.* Ancor ve digo che i cavalcano i zervi. Egli ano costumi di tartari.