Istoria della città e costiera di Amalfi/Prefazione

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Prefazione

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Parte prima
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PREFAZIONE.




D
I tanta importanza ed utilità fu mai sempre appo tutte le nazioni e popoli la storia da immemorabili tempi coltivata, ed oggidì talmente in istima, che le analoghe ricerche, le discussioni e le illustrazioni vengono premurosamente rintracciate e lette con somma avidità. La brevità della vita e la piccolezza dell’umano conoscimento è sempre mediocre, nè mai sufficiente a tutti gli accidenti della fortuna. Raccogliere gli avvenimenti di molti e molti secoli in poche pagine e mettere innanzi agli occhi il lungo spazio che separa le età antiche dalle presenti generazioni, non ritrovasi altrove, se non che nell’istoria. Il che fece dire al Principe della Romana eloquenza, che l’uomo il quale ignora ciò ch’avvenne innanzi al suo nascere rimane per tutta la vita fanciullo1. « Non lasciare di scorrere le storie antiche, andava dicendo Basilio Imperadore al suo figliuolo Leone, perciocchè quivi senza fatica troverai ciò che gli altri con molto stento raccolsero2 ». Immensi sono i vantaggi e le importanti verità che da essa ne ricavano gli uomini, e niuno del mentovato gran Tullio seppe meglio descriverla, allorché chiamolla testimonianza de’ tempi, luce della verità, vita della memoria, [p. 4 modifica]ambasciadrice dell'antichità. Essa somministra all’uomo, qualsiasi carriera egli percorra, un numeroso corredo di esempj e nozioni utili e dilettevoli, qualora sappia però farne una giusta applicazione. Pitagora, Licurgo, Talete, Solone mercè la lettura di essa stabilirono i lor precetti e dier norma ai costumi. Omero stesso visitò tutte le più culte regioni per informarsi di tutte le usanze e ricercar tutte le tradizioni, e spargerle ne’ suoi divini poemi. Se dunque tanto vantaggioso riesce lo studio in generale dell’istoria, mollo più utile e piacevole devesi riguardare quello che tocca immediatamente la propria patria3. Ed in vero non si può questa veramente amare senza conoscere alla meglio le sue vicende, senza rivolgere un pensiero e un affetto alle gioje e agli affanni de’ nostri maggiori, alle consuetudini e alle leggi da cui furono governati coloro a' quali noi sulla terra medesima succediamo. Non si possono veramente risapere né ì bisogni del proprio paese, né le cause de’ mali che lo minacciano, né i mézzi d’ottenere que’ beni a’ quali gli è lecito aspirare, senza studiare profondamente il passato, nel quale, come altri affermò, si racchiudono i germi del più [p. 5 modifica]lontano avvenire. Il servire poi la patria non è come credono alcuni un dover chimerico, ma bensì un dovere assoluto e positivo, e l'amor patrio è il capitello corintio per così dire de’ nobili sentimenti. L’uomo, figlio dell'abitudine vede nella terra natia il retaggio degli avi suoi: ivi riposano le ossa di lunga serie di generazioni a cui egli è legato co' più sacri vincoli di natura e di amistà. E chi non vede con diletto il suolo ove ebbe la cuna? Sia per inclinazione, sia per gratitudine anche le più orrorose caverne, le più dirupate balze piacciono a chi vi ebbe i natali. Il saggio Ulisse giuoco delle onde, preferiva le sirti della sua Itaca ai giardini incantati della figliuola del Sole; ed Ovidio dalla Scizia esclamava che ii cenere suo recato fosse alla Citta de’ sette colli.

La riconoscenza e l'attaccamento al suolo nativo m’han mosso ed impanato al raccoglimento è al richiamo di tante belle patrie memorie in brani disperse e poco conosciute; e sebbene il nostro illustre compatriota Pansa seppe, per quanto comoportavano i suoi tempi, tramandarci con laboriose ricerche le antiche memorie della nostra patria: tuttafiata non andò immune da qualche anacronismo, e da indigeste notizie anomali. Le vicende de' tempi dolorosamente c’involarono tanti preziosi monumenti e diplomi del secolo X e ad esso posteriori; per rimediare adunque in parte a cotanta perdita non trascurammo di frugare a bella posta i rispettabili archivj di Monte Casino, della Trinità della Cava, ed i miserabili avanzi lasciati nel nostro archivio metropolitano, per le analoghe storiche ricerche. Qualunque siasi notizia è sempre importante in tal lavoro: ogni minuzia può divenire un prezioso elemento [p. 6 modifica]per noi che intesserne dobbiamo progressivamente il filo; e la minuzia è bene spesso agli sguardi dell’accorto il principale anello degli eventi. — Nelle stesse sventure del greco impero noi vedremo sotto l'ombra sua crescere florida e potente la Repubblica Amalfitana e porgere a tutta Italia esempj di virtù e di gloria. Noi facendo rimontare la nostra storia patria a’ secoli del medio evo, la divideremo in due parti: esporremo nella prima le sue origini, vicende, fasti, grandezza e decadenza ec.; e nell'altra la descrizione particolare de’ luoghi del suo antico ducato. Scevri da qualsivoglia parzialità e di ciò che al vero è nemico, abbiamo trascritte e poste in nota le autorità ed i passi de’ migliori scrittori per comprovare la veracità del nostro assunto.

Chiarezza di sermone abbiamo soprattutto curato che non mancasse; e dal canto nostro possiamo assicurare di non aver risparmiato né attenzione né difficoltà né spesa, onde l’opera pienamente corrispondesse al suo scopo.



  1. Cicer. de Oratore ad Brutum.
  2. Vita Basilii Imperat.
  3. Quoique l'on puisse profiter de la lecture des histoires de toutes les nations, c’est cependant à celle de notre pays que nous devons principalement nous attacher. Les unes sont pour nous l’agréable et l’utile, l’autre est l’essentiel et le nécessaire: nécessaire pour tout homnie éclairé qui ne veut pas vivre comme un étranger dans sa patrie, encore plus nécessaire pour un homme destiné à servir la république, qui ne sauroit la bien servir sans la connoitre parfaitement, ni la connaître parfaitment sans une étude exacte, et suivie de l'histoire prise dans ses sources, et autorisée par les monumens qui nous en restent. Daguesseau instruct. sur les étud. propr. à former un magistrat, instr. 2.