Libro primoCapitolo 7
../Capitolo 6
../Capitolo 8
IncludiIntestazione
31 agosto 2009
75%
Storia
<dc:title> Istorie fiorentine </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Niccolò Machiavelli</dc:creator>
<dc:date>1532</dc:date>
<dc:subject></dc:subject>
<dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights>
<dc:rights>GFDL</dc:rights>
<dc:relation></dc:relation>
<dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Istorie_fiorentine/Libro_primo/Capitolo_7&oldid=-</dc:identifier>
<dc:revisiondatestamp>20110420231147</dc:revisiondatestamp>
//it.wikisource.org/w/index.php?title=Istorie_fiorentine/Libro_primo/Capitolo_7&oldid=-
20110420231147
Istorie fiorentine - Libro primo Capitolo 7 Niccolò Machiavelli1532
Ma, come prima fu libera l’Italia dai Goti, Iustiniano morì, e rimase suo successore Iustino suo figliuolo, il quale, per il consiglio di Sofia sua moglie, rivocò Narsete di Italia e gli mandò Longino suo successore. Seguitò Longino l’ordine degli altri, di abitare in Ravenna; e oltre a questo dette alla Italia nuova forma, perché non costituì governatori di provincie, come avevano fatto i Goti, ma fece, in tutte le città e terre di qualche momento, capi i quali chiamò duchi. Né in tale distribuzione onorò più Roma che le altre terre; perché, tolto via i consoli e il senato, i quali nomi insino a quel tempo vi si erano mantenuti, la ridusse sotto un duca, il quale ciascuno anno da Ravenna vi si mandava, e chiamavasi il ducato romano; e a quello che per lo imperadore stava a Ravenna e governava tutta Italia pose nome esarco. Questa divisione fece più facile la rovina di Italia, e con più celerità dette occasione a’ Longobardi di occuparla.