L'historia della publica et famosa entrata in Vinegia del serenissimo Henrico III - Versione critica/Al molto ill. et generoso signore Filippo Eduardo Fucari

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Al molto ill. et generoso signore Filippo Eduardo Fucari

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L'historia della publica et famosa entrata in Vinegia del serenissimo Henrico III - Versione critica L'historia della publica et famosa entrata in Vinegia del serenissimo Henrico III re di Francia, et Polonia, con la descrittione particolare della pompa


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R E

A L  M O L T O  I L L.  E T  G E N E R O S O

S I G N O R E,

I L  S I G N O R  F I L I P P O  E D U A R D O  F U C A R I

mio Signore Gratiosissimo.


GG
R A N D I S S I M A sopra modo è stata sempre la buona volontà mia, e pronto il desiderio di servir V. Sig. et specialmente in quelle cose, che le apportano gran diletto, e piacere, si come ho conosciuto chiaramente da gli ordini havuti piu volte da lei, di mandarle diverse opere (come ho fatto) come quella, che possedendo assai bene la lingua Italiana, si compiace di vedere, e legger' ordinariamente cose nuove, come conviene a bei spiriti, et virtuosi. Hora essendomisi rappresentata l'occasione della venuta qua in Vinegia del Christianiss. Henrico III. Re di Francia, e Polonia: la cui entrata, è stata tanto famosa, e celeberrima a quello che si è visto, per li singolari honori fattegli da queſta Serenissima Republica, veramente degni, e meritevoli di tenerne viva, et perpetua memoria, che, ancor che meritino d'esser narrati, esplicati, celebrati, et descritti da miglior calamo, e piu acuto ingegno del mio, essendo il soggetto di cui io parlo molto importante, et altissimo, nondimeno sperando, che appresso i buoni ne sarò scusato, accettando l'animo mio in buona parte: poi che questa poca fatica non è fatta da me per altro, che per dimostrar' al mondo la molta devotione mia verso questa Republica, laquale desidero di celebrare,

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sublimare, et magnificare con ogni mio potere in ogni parte, per maggior sua grandezza, gloria, splendore, et esaltatione, e poi per particolare servitù, che porto singolarmente à tutta l'Illustre casa de' Fucari, et affettione alla Signoria vostra, per dimostrarle il desiderio, et inclinatione, che ho di servirla maggiormente, ho preso ardire di farne quest'ultima, e particolare descrittione piu vera, che ho mai potuto, per quello, che ho visto, et inteso (dove non mi sono ritrovato) da persone degne, et qualificate, quantunque altri n'habbino fatto prima, et mandarla in luce sotto l'honorato nome di V. Sig. Illustre per notificarle cosi gran pompa, e solennissima entrata, supplicandola ad accettare quest'opera con allegro volto, farne partecipe l'Illustre Signor suo fratello, et aggradire con la grandezza del suo bell'animo non questa picciola fatica, ma la buona volontà mia pronta in servirla sempre, tenendomi in sua buona gratia.


T per dar principio all'alto soggetto di cui parlo, dico qualmente sabbato alli 17. di Luglio circa hore 21. sua Maestà giunse à Mergara, luogo lontano di quà circa tre miglia, in una carrozza superbamente adorna, tirata da quattro bellissimi destrieri, con l'Eccellentissimo Signor Duca di Ferrara, che venne prima quà, e poi andò ad incontrarla con gl'Illustrissimi Signori Don Francesco, et Alfonso da Este suoi zij, et accompagnata da tre bande honoratissime di gente d'arme con bellissimi saioni di veluto à livrea, sopra corsieri riccamente guarniti, l'una del Signor Conte Alfonso da Porto, l'altra del Signor Conte Brandolino di Vale di Marino, e la terza del Signor Pio Enea Obizzo, in mezzo dellaquale stava la Maestà sua seguitata poi dall'Illustrissimo Signor Duca di Nivers, che andò anch'egli ad incontrarla, et da altri Signori, et gentil'huomini Francesi della corte in altre carrozze, e cocchi, et da gli quattro, Ambasciatori Venetiani, che furono mandati innanti dalla Republica ad incontrare sua Maestà alli confini sopra Venzone, quali furono li Clarissimi Andrea Badoaro, Giovanni Michiele, Giovanni Soranzo Cavallieri, e Senatori di gran portata, e maneggio ne' negotij, e governi publici; et Iacomo Foscarini anch'egli Senatore prudentissimo, e di molto valore, che fu l'anno passato Generale dell'armata, et all'arrivo suo le fu fatto una salva di molte codete, & quivi fu ricevuta da 60. Senatori in veste Ducale di Cremesino, che stavano ivi ad aspettarla per levarla, cadauno di essi con la sua gondola coperta, chi di veluto, chi di raso, e chi di damasco ò tabino cremesino foderato di dentro di varie sete di colori diversi, et alcune di restagno, ò tela d'oro con tapeti in trasto