La Cicceide legittima/I/CLVII

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Sonetti

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I - CLVI I - CLVIII
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Il Vento.

clvii.
C
Essar le pioggie al fin, cessar l’impure

     Nebbie, ond’era poc’anzi il sol celato,
     Nè più da fredda neve il sen gelato
     4Han, quel dianzi l’avean, monti, e pianure,
In somma il Ciel s’è reso chiaro, e pure
     Sol perchè spira un venticel, ch’è grato,
     D. Ciccio tuttavia sta ritirato,
     8Colmo il sen d’ippocondriche paure.
Ma da poc’aria il suo temperamento
     Non dovria con sì timide apprensioni
     11Concepir, come fa tanto spavento;
Che Natura con saggio accorgimento
     Sol così presso al cul pose i C....
     14Per avvezzarli a non temer del vento.