La Cicceide legittima/I/LXXVI

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Sonetti

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La confidenza di D. Ciccio col Sig. Marchese N. persona di poca levatura,

lxxvi.
C
Aro D. Ciccio mio, tutto il Paese,

     Resta, per dir così, trasecolato
     Nel vedervi ogni dì con quel Marchese;
     4ch’è veramente un organo insensato;
E molto più riman meravigliato,
     Che voi con ciglio placido, e cortese
     Abbiate seco l’animo accordato,
     8Mentre con gli altri ogn’or siete in contese.
Anzi un Cantor quand’ebbe uditi un dì
     Nel Palazzo rotal questi ragguagli,
     11Tutto pien di stupor disse così —
Questi son d’armonia difetti, o sbagli.
     Perchè non mai tra Musici s’udì,
     14Che s’accordin con l’organo i sonagli.