La Colonia Eritrea/Spiegazione dei vocaboli indigeni

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Spiegazione dei vocaboli indigeni

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Spiegazione dei vocaboli indigeni
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SPIEGAZIONE DEI VOCABILI INDIGENI

che si incontrano sovente nel libro



Abba — padre.

Abuna — (nostro padre) Capo spirituale della religione abissina.

Ad, Az — stirpe, tribù.

Addi — paese.

Adisc — nuovo.

Af — Gola.

Ain — sorgente.

Amba — monte isolato a pareti verticali e sommità piatta.

Bab — porta.

Bet — Casa.

Beit — stirpe, tribù.

Barka — bassura.

Calcal — pianoro.

Cagnasmac — comandante dell’ala destra.

Cor, Chor — rio, torrente.

Damba — rifugio per gli armenti.

Debra — monte con convento.

Degiac — Grande capo immediatamente inferiore al Ras.

Eccighiè, o Ecceghiè — Capo religioso e politico della chiesa abissina.

Ela — pozzo

Enda — monte con chiesa.

Fantasia — festa pubblica religiosa con canti e danze.

Felassi — monaco.

Fitaurari — comandante di un’avanguardia.

Gaber, gabru — contadino.

Grassmac — comandante dell’ala sinistra.

Gulti — terra, feudo.

Mai — Acqua, sorgente.

Mascal — Croce.

Mobo — comandante di retroguardia

Nefas — vento.

Negus — Re.

Negus Neghest — Re dei Re.

Ras — Principe, Capo supremo.

Razzie — Imprese a scopo di predare.

Rora — altipiano.

Scium — Capo di città o villaggio.

Sellassiè — Trinità

Tsade — bianco.

Uadi — Vallata.

Ugrì — ulivo.

Zemeccià — Grandi razzie che imprende lo Scioa contro le popolazioni Galla del sud.