La Cortigiana (1525)/Atto quarto/Scena terza

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Atto quarto
Scena terza

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Parabolano, Rosso e Aloigia.

Parabolano
Che fa l’anima mia?
Aloigia
More per Vostra Signoria, ma...
Parabolano
Dio m’aiuti: che vuole dire questo ’ma’?
Rosso
Egli è stato un atto da tristo!
Parabolano
Chi ha fatto questo atto?
Aloigia
Non se vorría mai far apiacere a persona.
Rosso
El vostro Valerio...
Parabolano
Qual Valerio? Che ha fatto Valerio?
Aloigia
E’ ito a dire al fratello di Laura che Rosso e io gli roffianamo la sorella; ma fate che non siano mie parole!...
Parabolano
Può essere?
Rosso
Io scoppio e non posso stare queto. Il piú mal uomo di Roma, ha morto una dozzina de bargelli e porta l’arme al dispetto del Governatore; e Dio voglia che voi ne andiate netto.
Parabolano
O traditore! Adesso gli caccio nel petto questo pugnale, linguaccia frascida!
Aloigia
Signor, non ci mentoàti in questa cosa, per l’amor de Dio, ché ci rovinaresti!
Parabolano
Furfante! Egli mi sta molto bene, ché l’ho tratto del fango al dispetto suo, e hollo fatto uomo de mille ducati d’entrata.
Rosso
Egli è quel ch’io dico: io m’accorsi ch’egli cercava d’assassinarvi e sòmmi stato cheto perché Vostra Signoria non dicessi ch’io fossi riportatore di frasche!
Parabolano
Venite un poco in casa, ch’io crepo di doglia.