La Signora di Monza e Le streghe del Tirolo/Prefazione

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Prefazione

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La Signora di Monza e Le streghe del Tirolo La Signora di Monza

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T. DANDOLO A P. CONTINI



Mi facesti pubblico dono di versi che mercaronti la universale simpatia: abbiti, mio giovin amico, ad affettuoso ricambio la intitolazione di questo libro.

Già il tuo nome si fa largo nella fama, ed io vo' lieto, scrivendol in fronte a volume, per la natura de' soggetti che svolge, destinato a vasta pubblicità, di contribuire a renderlo noto e caro a molti più ancora. Rare son le anime ingenue come la tua; prezioso poi il rivestimento di poesia ch'elle assumono: conciossiachè i nobili affetti che le ispirano conseguon ale da bei versi per penetrare più addentro, per [p. 4 modifica]aggiugnere più lontano: l’Italia, su cui tanto può l’armonia, ha mestieri di chi la faccia memore della Musa invocata da Torquato.

Ma tu sì valente ad esprimere il pio sentire di quell’innocente adolescenza da cui se appena uscito, or aggiungi alla tua lira una corda; e, senza imporre silenzio al soave fremito dell’altre, la destina ad esprimere con note, a cui la forza non sarà per iscemar armonia, il maraviglioso fluttuare d’eventi che commove il mondo.

Piena di miracoli è questa età che viviamo. I casi contemporanei si riflettono vivacemente [p. 5 modifica]nella fantasia del poeta che li feconda, e trasmette a venturi coniati per la immortalità: così Virgilio ci chiamò partecipi al compianto di Marcello, e Dante alla pietà di Francesca. Guarda come l’Asia si è finalmente scossa dalla sua inerzia; come l’Africa omai disserra la via a’ suoi centri misteriosi; come l’America s’innoltra affrettata a gloriosi destini. Non precipitava testè una potente dinastia con quella medesima istantaneità punitrice con cui, tocco dal dito di Dio, sparve jeri dalla scena dell’Europa, per lui sconvolta, il più orgoglioso tra’ suoi Monarchi? Quanti [p. 6 modifica]epicedii, quante elegie, quanti inni domandati al poeta! e se in mezzo all’universal agitazione ei si affisa nella rupe su cui torreggia l’incrollabile faro del Vero, i penetranti accordi dell’arpa davidica oh come si ridesteranno al tocco delle sue dita ispirate!...