<dc:title> La casa nova </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Carlo Goldoni</dc:creator><dc:date>1761</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Goldoni - Opere complete, Venezia 1914, XVIII.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=La_casa_nova/Lettera_di_dedica&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20210907122800</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=La_casa_nova/Lettera_di_dedica&oldid=-20210907122800
La casa nova - Lettera di dedica Carlo GoldoniGoldoni - Opere complete, Venezia 1914, XVIII.djvu
OI non volete che io vi dedichi una Commedia, ed io voglio dedicarvela ad ogni modo. Impeditelo, se potete. Non vi nomino, non vi prevengo, non potete dire che sia per voi, e quando ne concepiste qualche sospetto, quella modestia che vi fa ricusare la Dedica, non vi permetterà forse di attribuirvela. Dirà più d’uno, e voi lo direte cogli altri: quale soddisfazione può aver un Autore a dedicare l’opera sua ad una persona, che non è consapevole di quel presente, buono o cattivo, che tu le fai? Le dediche si fanno per tre ragioni: o per affetto, o per rispetto, o per interesse: agindo2 con tale estraordinaria cautela, non otterrai alcuno di questi effetti. L’amico non ti ringrazia, il protettore non si obbliga, il liberal non ti ricompensa. L’obbietto è ragionevole, ma io rispondo che la mia soddisfazione è nel cuore, che rendendo giustizia ad un amico, non ho bisogno che mi ringrazi, e che la buona amicizia val più d’ogni protezione e d’ogni liberal ricompensa. Avrei[p. 278modifica]certamente maggior piacere, se potessi parlare liberamente, ma farlo non potrei senza offendere la vostra moderazione, o senza tradire la verità. Non si può parlare di voi senza formar elogj al vostro talento, al vostro cuore, ed al vostro costume; e facendolo anche con parsimonia, sarei sicuro di dispiacervi. Potrei parlare delle vostre virtù senza nominarvi, ma non sono elleno sì comuni, che confonder vi possano con molti altri, onde per poco ch’io mi diffondessi a narrarle, sareste subito riconosciuto, e malgrado la bassa opinione che avete di voi medesimo, vi riconoscereste voi stesso, e mi sapreste mal grado di avervi fatto virtuosamente arrossire. Voglio per altro soddisfar voi, e me medesimo nello stesso tempo. Tacerò il vostro nome, ma farò in modo che qualcheduno potrà indovinarlo. Voi conoscete i Logogrifi. Se ne trovano in tutti i Mercurj di Francia, e sono anch’essi una specie d’indovinelli. Differiscono però dagli enigmi, poichè questi sotto il velame delle parole nascondono la cosa da indovinarsi, e il Logogrifo conduce con diversi anagrami a rilevar la parola, per la quale è formato.
Nell’ottava che leggerete a piedi di questa lettera, evvi il vostro nome ed il vostro cognome3, composti da quattro parole, ogni una delle quali ha il proprio significato. Non dico quali sieno queste parole; ma invito le persone di spirito ad indovinarle. Se siete per questa via conosciuto, deh soffritelo in pace, in grazia almeno di veder per la prima volta comparir in pubblico un Logogrifo Italiano. Non credo che la nostra lingua sia meno delle altre felice per esercitarla in simili tratti di spirito, così comuni ai Francesi. Ho veduto in Parigi nelle più serie e più erudite conversazioni prendere con avidità il Mercurio, che esce di mese in mese, e correre ai Logogrifi per il piacere d’indovinarli, e farvi sopra delle quistioni e delle scommesse, ed attendere, qualche volta, il Mercurio dell’altro mese che seguita, per vederne la spiegazion dell’autore, o per compiacersi di aver dato nel vero, o per cedere, se ha mal pensato. Voi che siete uomo di spirito, e di acuta e facile penetrazione, interpreterete forse prima d’ogni[p. 279modifica]altro il Logogrifo che vi riguarda. In tal caso scoprirete l’arbitrio che mi son preso, malgrado la vostra proibizione, ma sarete almeno contento, che la maniera con cui vi dedico la mia Commedia, m’impedisca di darvi quelle lodi che meritate. Sono e sarò sempre con vera stima e sincero affetto
Il vostro fedele amico e Servitore Goldoni.
LOGOGRIFO.
Lettor, se il nome risaper ti cale
Di quello a cui queste mie righe io scrivo,
Parte ne addita una Città papale.
Parte il lusso comune in tempo estivo;
Cocco, noce, pistacchio, o frutto eguale
Altra parte ne trae dal succo attivo,
E se un’elle tu aggiugni a quel che avanza,
Il resto trovi del Cognome in Franza.
Note
↑Dal logogrifo che segue, appare evidente il nome del Marmontel: v. Carletta (Ant. Valeri) in Nuova Rassegna, I, n. 18 (21 maggio 1893). La presente lettera di dedica uscì in testa alla commedia nel t. X dell’ed. Pasquali di Venezia, nell’anno 1767.