La favola dei sette colori/Preludio

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Preludio

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I personaggi del dramma Primo atto
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PRELUDIO


Un bosco che non è molto selvaggio. Siepi di lauro e di rose. Delle macchie di verde tenero, di caprifoglio, di bossolo. Qualche albero centenario: quercia, castagno, leccio a scelta. L’arco d’una nottata di primavera. C’è la luna quasi rotonda, ma anche le stelle un po’ più pallide, che balbettano e si raccontano con mistero le loro strane leggende.


Personaggi: Le sette gocce, i sette fauni, Mercurio. [p. 122 modifica]

PRELUDIO

LA PRIMA GOCCIA
 Gocce!
LA SECONDA GOCCIA
             Ci siamo!
LA TERZA GOCCIA
                                 Ci siamo!
LE ALTRE QUATTRO GOCCE
                                                    Ci siamo!
LA PRIMA GOCCIA
Prendetevi tutte un raggio di luna,
Ficcatelo nel mezzo dei capelli
biondi!
LA SECONDA GOCCIA
              Ed avviluppatene la vostra
nudità!
LA TERZA GOCCIA
Bevetevi la brina delle stelle
per profumarvi la bocca!
LA QUARTA GOCCIA
                                            Vedete
i fauni che si svegliano!
LA QUINTA GOCCIA
                                            Stanotte
la luna non li ha addormentati.

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LA SESTA GOCCIA
Oggi non si sono dati ai baccanali
di Sémele.
LA SETTIMA GOCCIA
      Hanno i muscoli più freschi.

(i sette fauni compaiono)


I PRIMI TRE
Siamo noi, i sette fauni
senza zoccoli caprigni.
Gocce! Gocce!
GLI ALTRI QUATTRO
      Gocce!
Questa sera che nessuna
di voi se la svigni
dicendo che non c’è luna.
LE GOCCE
Voi piuttosto che siete cascati
dalla fatica senza più venire
al convegno dell’ultima nottata.
I FAUNI
Vi desideriamo! Vi desideriamo! Vi desideriamo!

(si inseguono, appare Mercurio)


MERCURIO
Vedo che qui la gente si diverte!
St! Sentite! Pss!
I FAUNI
                                Che cosa?

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LE GOCCE
                                                    Che cosa?

(accorrono tutti e si affollano intorno a lui)


MERCURIO
Potreste dirmi che n’è di Giunone?
LE GOCCE
E chi lo sa?
I FAUNI
                        E chi lo sa?
MERCURIO

(imitandoli)


                                                 E chi lo sa?
Non sapete mai niente!
IL PRIMO FAUNO
Sarà
dal suo gigante.
LA SECONDA GOCCIA
                           Sì, a
Tebe.
MERCURIO
     Ed ora mi tocca correre
sino a Tebe! Ma non ci posso
credere. Ditemi, allora
ditemi, sette gocce
e sette fauni, dove sarà Iride?

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LE GOCCE
Iride?
I FAUNI
          Iride?
MERCURIO

(imitandoli)


          Iride?
Che decadenza! Non capite più
neanche il nome della vostra Dea?
Iride mi dirà dov’è Giunone
sul serio, e me la troverà vicina
e non a Tebe come fate voi.
Sappiate che per far piacere a me
bisogna ritrovarmi gli indirizzi
vicini, perchè ho le ali ai piedi
ma preferisco tenerle in cassetto.
LA SETTIMA GOCCIA
Iride, la Dea che veneriamo
sopra tutte le dee, la nostra grande
amica...
MERCURIO
               E be’? Tu stai parafrasando.
LA TERZA GOCCIA
Ma Iride sarà dov’è Giunone!
LA PRIMA GOCCIA
Deve venire qui, all’agonia
della notte.

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MERCURIO
        Oh! vuol dire che verró
a domandarle di Giunone. Gocce
scioccherelle, Fauni caprigni...
I FAUNI
Noi siamo fauni senza piè caprigni!
MERCURIO
Scusate! Io devo porgere a Giunone,
se volete saperlo, una condanna
a morte.
TUTTI
Chi?
MERCURIO
         Eh! Eh! Una condanna
a morte, volontà del sommo Giove,
una condanna in verità bellissima,
e la faremo in barba delle Parche.
Ma ora vi saluto. Arrivederci!
LE GOCCE
Arrivederci!
I FAUNI
Arrivederci!

(Mercurio esce)


LA PRIMA GOCCIA
Avete pronti i fasci delle rose
da sciamare per Iride, se viene
all'Alba?

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LA TERZA GOCCIA

Com’è buona Iride, come

è gentile la nostra
grande sorella maggiore.

I FAUNI

Iride non c’importa
nè la vostra sorella,
nè la sua dolcezza,
nè la sua bontà,
non stuzzicateci troppo con Iride.
Noi vogliamo la vostra bellezza
che non è sempre assorta
nelle nuvole dell’immensità,
desideriamo il vostro corpo, fresco
come l’Aurora dalle rosee dita,
per sollazzarci nella vallonata
la notte che non siamo troppo stanchi.

LE GOCCE

Eh! Eh! Noi vi parleremo di Iride
sempre, di notte e di giorno
di mattina e di sera,
sotto le stelle e sotto il sole
perchè Iride è la nostra primavera
unica. Se ci volete avere
dovrete, eh! eh! ingollarvi Iride.

I FAUNI

Vi desideriamo! Vi desideriamo!

(si inseguono. Mercurio ricompare)

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MERCURIO
Pel mio Signore, sappiamo
tutti benissimo che vi amate.
Ma per piacere state
fermi un momento. Ho cercato Giunone
per tutte le convalli e per le valli
di questa terra ed è invisibile.
Iride più che mai.
Sono stufo. Credete possibile
o impossibile che Iride venga?
I FAUNI
Mercurio, ci dai noia.
MERCURIO
Fauni dal piè non caprigno,
io vi prego di credere
che me ne duole moltissimo.
LE GOCCE
Iride?
I FAUNI
            Iride?
MERCURIO
                     Iride?
proprio lei; o almeno quella pettegola,
scusatemi! di Giuno...

(si volge intorno sospettosamente)


ne. Perchè ci vuole precauzione,
con la regina degli Dei.

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I FAUNI
Maledetta lei
e tutte le sue intenzioni.
Proibisce i giochi bacchici;
e proibisce di sollazzarsi
a comodo con le Amadriadi
dei boschi, e ogni gioia carnale
e spirituale che non le garbi.
LE GOCCE
E poi maltratta Iride, la sua
più fida ancella, come una ancella
qualunque.
MERCURIO
E’ vero che però somiglia i cani
cuccioli, con rispetto al suo potere:
abbaia e ringhia ma non morde polpa.
E in fondo in fondo sotto quel mantello
di rigidezza è piuttosto benevola.
Ma vedo che disturbo... torno a casa.
Che Giove se la sbrogli come può.
Per conto mio gli racconterò
che qui non c’era, e per la prima volta
non gli spiattellerò una bugia.
Se mai ritorno verso mezzogiorno.

(esce)


I FAUNI
Oh! Finalmente!

(il cielo si colora e si incarna con delicatezza)

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LA PRIMA GOCCIA
Finalmente! Dite voi,
ma vedete! sta sorgendo
l’aurora dal croceo manto.
Non ricordate più i pergami
di Giunone? «Ogni riso e ogni pianto
di Amore deve cessare
col nascere del sole».
I FAUNI
Al diavolo la gelida Giunone!
Scacciatela!
Fulminatela!
Non la vogliamo più!
Abbasso Giunone che vuole tessere
corde alla nostra libertà!
Fauni, violatela!
Vogliamo essere liberi.
LA TERZA GOCCIA
Eccola!
I FAUNI
Fratelli, scappiamo!

(si perdono nella selva)
(l’aurora divampa)


LE GOCCE

(cantando)


Noi ti baciamo, bella aurora
nei riflessi e nel luccichio
della tua mossa bella, aurora.
Ci tuffiamo e ci coloriamo
come in un calice d’oblio
nel soffio che più ci colora

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Negli atomi di melodia
che come tuoi figli vediamo
rotare di quella follia.

(e poi gridano in coro sempre diminuendo)


Arriva Giunone! Ecco Giunone! Giunone... one...

(sono tutte fuggite via)




FINE DEL PRELUDIO