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La fine di un Regno (1909)/Parte III/Documenti vol. I/XXII

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Documento XXII

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Documento XXII, volume I, cap. XII.


Inaugurazione dei lavori della Ferrovia.


Nel Poliorama Pittoresco, opera periodica, diretta a diffondere in tutte le classi della società utili conoscenze di ogni genere — anno XVI — Napoli — 1856.

A pag. 331 leggesi:

Solenne Inaugurazione della strada Ferrata delle Puglie da Napoli a Brindisi, intrapresa dalla Società in Commandita E. Melisurgo et C.

Questa solenne iniziazione di un’opera, che tanti vantaggi promette e tanta prosperità agli abitanti di questo Reame, ebbe luogo nel seguente modo il giorno 11 corrente marzo.

Sulla strada dell’Arenaccia, a destra guardando la Chiesa della Madonna delle Grazie, e propriamente rel sito destinato per la gran stazione di Napoli, si trovò disposto un apposito recinto, solidamente costruito in legno, e sormontato da Reali Bandiere.1

La parte interna convenientemente tappezzata, vedevasi adorna di fregi ricordanti, tra l’altro, i nomi de’ vari luoghi che saranno attraversati dalla Ferrovia.

Di fronte scorgevasi eretto l’Altare destinato alle sacre funzioni; e da’ lati del medesimo per mezzo di due scalinate si accedeva ad una piattaforma rialzante, nel cui centro e precisamente dove poscia verrà innalzata una statua colossale dell’Augusto nostro Monarca, si trovava circondato da balaustrata un profondo traforo.

Innanzi alla balaustrata, sopra una mensa tappezzata di velluto, era la pietra fondamentale de’ lavori della Ferrovia, cioè un cubo di marmo, sulle cui fase leggevansi incise le seguenti iscrizioni destimate a ricordare il solenne avvenimento.

I.

REGNANDO

L’AUGUSTO . FERDINANDO II,

BORBONE


II.

DIRIGENDO . I . PUBBLICI . LAVORI

SUA ECCELLENZA

SALVATORE. COMM. MURENA

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III.

IL . GIORNO

11 . marzo

1856

IV.

FU . GETTATA

LA PIETRA FONDAMENTALE

DELLA . FERROVIA . DELLE . PUGLIE

V.

L’ARCIVESCOVO . DI . NAPOLI

SISTO . CARD. RIARIO . SFORZA

LA . BENEDISSE

VI.

L'INGEGNERE. E. MELISURGO

DOPO . QUESTO . ATTO . SOLENNE

PRINCIPIAVA . I . LAVORI.


E sulla stessa mensa era pure la cassa di metallo, dentro la quale detta pietra doveva essere rinchiusa; non che lo scrigno con varie monete di oro, argento e rame, coniate con la Augusta Effigie di S. M. il Re felicemente Regnante.

Di rincontro all’Altare, la Tribuna col seggio di S. E. il Ministro Segretario di Stato delle Finanze, Comm. S. Murena, incaricato del portafoglio de’ Lavori Pubblici, nella sua qualità di R. Delegato occupava il centro. Delle quattro altre Tribune, due più prossime alla medesima furon destinate a ricevere: Il Corpo Diplomatico; — Il Consiglio di Stato ed il R. Ministero di Stato; — la R. Camera; — la Consulta di Stato; — L’Intendente di Napoli; — l’Eccellentissimo Corpo di Città; — il Prefetto di Polizia; — I Generali de’ R. Eserciti di terra e di mare; — i Presidenti, i VicePresidenti, gli Agenti del P. M. e loro Sostituti nelle varie Magistrature; — i Direttori Generali, Amministratori Generali, Ispettori Generali, Segretari Generali, ed altri Capi de’ vari corpi amministrativi; i Colonnelli, Capi di Corpi ed altri componenti lo Stato Maggiore de’ R. Eserciti di terra e di mare; — il R. Corpo degli Ingegneri di acque e strade; — il Consiglio Generale ed i Professori della R. Università degli studi; — la Società Reale Borbonica; — [p. 93 modifica]L’Accademia Pontaniana; — il R. Istituto d’Incoraggiamento e gli altri corpi scientifici.

Le Rimanenti due Tribune accolsero i particolari invitati e loro famiglie, a norma de’ biglietti analogamente distribuiti.

Dato principio al Sacro Rito, Mons. Carbonelli, Delegato da 8, E. il Cardinale Arcivescovo, portossi sulla piattaforma a benedire la pietra fondamentale; e quivi recatosi pure S. E. il R. Delegato, la pietra e lo scrigno delle monete furono dal Concessionario Gerente collocati nella Cassa di metallo, la quale fu chiusa con apposita chiave da S. E. il Delegato Regio, che la conservò per rimetterla a S. M. il Re N. S. — Affidata allora dal Concessionario a due cigne di ‘velluto per mezzo di apposito meccanismo, discese la cassa nel traforo anzidetto, dove fu riposta nella terra vergine, e ricoperta dal capo maestro muratore, in presenza di S. E, il R. Delegato, del degnissimo prelato suddetto, de’ Componenti la Commissione di Sorveglianza e del Concessionario Gerente che assisterono dall’alto intorno alla balaustrata.

Dopo di ciò il sullodato prelato benedisse la linea della Ferrovia, che si vedeva indicata dalle bandiere all’uopo collocate in cima ad aste corrispondenti: e così ebbe termine quest’importante funzione.

Rammenteranno con gioia solenne i presenti e i futuri.

Facciam voti di vedere nel più breve termine possibile arricchito il Paese di quest’arteria, che darà facile circolazione ai prodotti e alle ricchezze delle più fertili e più importanti provincie del Regno, accrescendo il benessere e la prosperità universale.


Note

  1. Tutto l’apparato della solenne funzione fu con isquisito gusto eseguito sotto la direzione dell’architetto Fausto Niccolini.