La leggenda di Tristano/CLXXV

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CLXXIV CLXXVI

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CLXXV. — A tanto dice lo conto, che quando T. intese che questi era lo re siniscalco, incominciò a fare molto grande sollazzo co lui. E istando per uno poco, ed egli sí disse: «Certo, cavaliere, lo mio nome non vi posso io dire in nessuna maniera, imperciò ch’io sí l’ho in comandamento. [Ma io sono molto allegro] che voi mi dichiate che in questo diserto siano ora tutti li buoni cavalieri, che sono in questo reame. Onde io voglio che voi sappiate che io sono molto allegro s’egli ci sono quie, imperciò voglio che voi sappiate ch’io non ci sono venuto per neun’altra cagione, se non [p. 230 modifica] perch’io mi voglio provare co loro, per sapere se io debo valere neente d’arme». E quando lo re siniscalco intese queste parole, fue molto allegro e disse: «Per mia fé, io non curo giá di sapere lo vostro nome, imperciò ch’io non credo che voi siate ancora rinominato di molta prodezza. E imperciò voi sí proverete l’aventura di questo diserto, ed allora saprete se voi sarete pro cavaliere». E a tanto incominciarono a cavalcare e molto astivamente, e cavalcarono tanto in cotale maniera ched eglino sí pervennero ad uno fiume molto grande e profondo. E quand’eglino fuorono al fiume, ed eglino sí incominciarono a cavalcare, e cavalcando e lo re siniscalco disse: «Cavaliere di Cornovaglia, ora passa questa agua e andate dall’altra parte». E quando T. intese queste parole, disse: «Per mia fé, cavaliere, io non passeroe dall’altra parte, ma passate voi, che sapete lo passo dell’agua, imprimieramente, e appresso passerò io». E quando lo re siniscalco intese queste parole, disse alo cavaliere: «Cavaliere, voi andate dicendo che voi andate cercando aventure per questo diserto. Ora l’avete trovata e imperciò andate e provate vostra aventura».