La leggenda di Tristano/XIV

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XIV. — Ma dappoi che T. ebe letta la lettera, disse: «Come è morta la figliuola deio re Ferramonte?». E lo scudiere disse: «Ella s’uccise per vostro amore». Molto è dolente T. di queste novelle. Ed apresso cavalcano tutti inverso Tintoil. E dappoi che fuerono giunti ala terra, cavalcarono al palagio delo re Marco e T. proferseli suo servigio. E lo re Marco guardando a T. e vedendolo cosí bello, disse che lo suo servigio si gli piacea assai. Allora rimase T. in sua compagnia ala corte. Ma tutti li baroni di Cornovaglia si si maravigliano molto dela bellezza di T., e dicieno tutti comunemente che Dio [p. 22 modifica] non fece unqua neuno piú bello damigello di T. E molto si ne parla per tutta la corte di lui, sí che lo re Marco non vuole che lo serva altra persona che T., e tutti gli altri damigelli furono tenuti per neente, dappoi che T. fue venuto.