La meteorologia applicata all'agricoltura/Parte seconda/2

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Parte seconda - Capitolo secondo

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CAPITOLO II.

Regole di Previdenza.

127. Tutti i Fisici, che si sono occupati di osservazioni meteorologiche, si sono fondati sempre sulla speranza di poter in fine, colla continuazione è moltiplicazione delle medesime, arrivar a scoprire qualche regola su i periodi delle stagioni, sulla costituzione delle annate, sulle mutazioni di tempo, credendo che sarebbe questo un frutto incomparabile per tutta la vita, essenziale principalmente per l’agricoltura: poichè prevedendo le circostanze delle stagioni, se anche non fosse che a un di presso, dice il Sig. Du Hamel nella Prefazione alle sue Osservazioni Botanico-Meteorologiche cominciate nel 1740. qualche volta si sarà a portata di prevenire una parte degli accidenti, seminando per esempio altre spescie di grani, o provedendosi per tempo di biade forestiere. Non ci stanchiamo, dice il Sig. di Mairan nell’istoria di queste stesse osservazioni 1743. di osservare tutti questi fenomeni, delle pioggie, e de’ venti, di ricercarne la connessione e le cause, e crediamo che il frutto (di trovarne una regola) non è forse tanto lontano, quanto pare. Simile è il linguaggio del Sig. Fontenelle nell’Istoria dell’Accademia, de’ Sigg. di Berna nella Prefazione alle loro osserva[p. 71 modifica]zioni nei volumi della Società economica, e del Sig. March. Poleni negli Estratti delle sue nelle Transazioni Filosofiche num. 421. ed altri.

128. Trovandomi dunque aver una serie così desiderabile di 50. anni di Osservazioni, incoraggito dall’esempio, e dall’autorità dell’Accademie, e dei Fisici del primo ordine, ho procurato a misura de’ miei deboli lumi di raccogliere questo frutto, che il Sig. di Mairan non credeva lontano. L’illustre Società giudicherà, quanto io sia riuscito.