La secchia rapita - L'Oceano e le Rime/Appendice - Varianti scelte della «Secchia Rapita»/Canto ottavo

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Canto ottavo

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Appendice - Varianti scelte della «Secchia Rapita» - Canto settimo Appendice - Varianti scelte della «Secchia Rapita» - Canto nono

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CANTO OTTAVO

St. 2:Tornaro in tanto di Moceno il conte

 S.
St. 12:a cui sposata una sua figlia avea.
 S.
St. 13:e ad affrettar la grand’impresa il mosse
ch’intese che’l meschin avea la tosse.
 S.
St. 20:signoreggia, e di lá da la riviera
 S.
St. 21:e ’l popol di Borgione era con esso
 E.
in campo d’oro e lo stendardo è perso.
 R. R1
St. 24:e de la Bolzonella arma la gente
 S.
Campese, a cui da l’ultimo occidente
spiegar fa il nome ai regni dei Catajo
il gran sepolcro di Merlin Cocajo.
 C.
     St. 27:E la terra, onde il seme altero venne,
ch’ebbe lo scettro poi di quello stato,
il pomposo squadron d’oro e di penne
da Franco Transalgardi era guidato,
che dal loco primier ch’allora tenne
Capodilista poi fu nominato;
Franco ne lo stendardo al vento mosso
spiega in campo dorato un cervo rosso.
 L.
St. 35:e per impresa avea nella bandiera
una Sfinge a caval d’una Chimera.
 L.

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St. 37:de la Viga cantò sul Bachiglione

Magagno, e ’l volto e l’acerbette pome.
 S.
St. 45:il cieco Scapinel con l’arpa e ’l canto.
 C.
St. 57:da la spalla sinistra al destro lato
 C. S. P.
St. 66:per terminar la strana lite accesa
 C. S. P.
St. 68:Ei non era fratei, né consobrino,
ma lor parente sol di nome e grazia.
 S. E.
St. 74:Quivi una schiava, che tenea corcata
 C. S.

CANTO NONO

     St. 4:L’un campo e l’altro la disfida prese,

ma perché ’l sol nel mar da l’occidente
giá si volea tuffar, sedendo attese
ch’ei tornasse a dar luce a l’oriente,
e la notte con l’ali intorno stese
giá il mondo ricopria, quando repente
tra l’ombre folte del suo nero velo
una tromba s’udí sonar dal cielo.
 N.
St. 44:ma alfin morto era poi senza consiglio
vedendo consumar la roba al figlio.
 C.
     St. 52:Ridendo il giostrator disse: Cotesto
giostrando vinsi, e sol cotesto i’ voglio.
 C.
St. 54:Tiello di Tollo s’aflfrontò col mostro
 S.

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St. 58:La perugina e fiorentina gente

tratta da naturale impeto ardente
 C. S. P.
la gente, ch’io cantai, che qui si tace,
a cui la torta col pan unto piace.
 R.
St. 63:né mi lice sperar simil mercede;
e non è incantator, ma di castella
e terre il mio signor nobil erede
 S.
     St. 73:Questi in Italia poscia ebbe domino,
e si fe’ glorioso in pace e in guerra;
Montortore difese e Francolino
e resse un tempo una famosa terra;
dialoghi scrisse e comentò Turpino
e fu gran capitan di Salinguerra.
S’altro di me desia che tu gli conte
digli ch’io sono di Culagna il conte.
 S. E. P.
difese la cittá di Francolino,
e resse un tempo un’altra nobil terra;
comentò poi le istorie di Turpino
 C.
     St. 79:L’incanto fu ch’ei non potesse uscire
giammai d’arcion, se non venia chi fosse
cinquanta volte inferior d’ardire,
e dieci volte inferior di posse;
e con quanto piú cor venia a ferire
l’emolo, tanto meno a le percosse
resistea, come il fulmine che spezza
con piú furor, dov’è maggior durezza.
 S.
St. 82:e per valore ho vinto e combattuto.
 S. E. P.