<dc:title> La teoria di Maxwell dell'elettricità e della luce </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Antonio Garbasso</dc:creator><dc:date>1893</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Garbasso - La teoria di Maxwell dell'elettricità e della luce, Torino 1893.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=La_teoria_di_Maxwell_dell%27elettricit%C3%A0_e_della_luce/Paragrafo_7&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20200430220726</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=La_teoria_di_Maxwell_dell%27elettricit%C3%A0_e_della_luce/Paragrafo_7&oldid=-20200430220726
La teoria di Maxwell dell'elettricità e della luce - § 7. Antonio GarbassoGarbasso - La teoria di Maxwell dell'elettricità e della luce, Torino 1893.djvu
a) in primo luogo poichè le hanno tutte le stesse dimensioni, l’omogeneità dei due membri esige che sia il reciproco di una velocità, dunque «il rapporto frà l’unità elettromagnetica e l’unità elettrostatica di quantità d’elettricità è una velocità», come s’era annunziato;
b) di più le equazioni essendo lineari ed omogenee le perturbazioni che esse prevedono sono «capaci di interferire», appunto come succede delle perturbazioni che costituiscono la luce.
I due sistemi si corrispondono esattamente in tutto salvochè nei segni dei secondi membri; è facile vedere che questa differenza nei segni risponde a qualche cosa di reale.
Si immagini un sostegno circolare ed uno rettilineo, normale al piano del primo nel centro; sul sostegno rettilineo si possa muovere un corpo carico d’elettricità positiva, sul circolare un polo magnetico nord, . Se si trasporta sul suo sostegno in un certo senso, si muoverà a sua volta in un verso che è dato della legge d’Ampère.
Si supponga adesso che il corpo elettrizzato positivo , sia sul cerchio, il polo magnetico nord, , sulla retta; si sposti nel senso in cui prima si era mosso , la legge di Ampère combinata con quella di Lenz ci dice che percorrerà il cerchio nel verso opposto a quello in cui andava nella prima esperienza.
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Le correnti di polarizzazione dielettrica sono definite dalle relazioni
similmente si possono definire, come correnti di polarizzazione magnetica tre quantità per mezzo delle uguaglianze:
Date queste notazioni le equazioni d’Hertz si possono scrivere:
allora, ricordando un teorema ben noto di Stokes, si enunciano a parole nel modo seguente:
«Se in un campo elettromagnetico si conduce una superficie finita e continua, interamente limitata da una curva , in ogni istante:
a) l’integrale della corrente di spostamento dielettrico preso su e moltiplicato per è uguale all’integrale della forza magnetica lungo ;
b) l’integrale della corrente di spostamento magnetico preso su e moltiplicato per è uguale all’integrale della forza elettrica lungo ».