Libro secondoCapitolo XCI
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21 luglio 2008
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Autobiografie
<dc:title> La vita di Benvenuto di Maestro Giovanni Cellini fiorentino, scritta, per lui medesimo, in Firenze </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Benvenuto Cellini</dc:creator>
<dc:date>1558</dc:date>
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20110420232807
La vita di Benvenuto di Maestro Giovanni Cellini fiorentino, scritta, per lui medesimo, in Firenze - Libro secondo Capitolo XCI Benvenuto Cellini1558
Il mio Duca, con tutto che Sua Eccellenzia avessi sentito questo favore che m’era stato fatto di quel poco della vista da questa eccellentissima Scuola, disse: - Io n’ho gran piacere che Benvenuto abbia aùto questo poco del contento, il quale sarà cagione che piú presto e con piú diligenzia ei le darà la sua desiderata fine; ma non pensi che poi, quando la si vedrà tutta scoperta e che la si potrà vedere tutta all’intorno, che i popoli abbino a dire a questo modo; anzi gli sarà scoperto tutti i difetti che vi sono, e appostovene di molti di quei che non vi sono; sí che armisi di pazienza -. Ora queste furno parole del Bandinello dette al Duca, con le quale egli allegò delle opere d’Andrea del Verocchio, che fece quel bel Cristo e San Tommaso di bronzo, che si vede nella facciata di Orsamichele; e allegò molte altre opere, insino al mirabil Davitte del divino Michelagnolo Buonaroti, dicendo che ei non si mostrava bene se non per la veduta dinanzi; e dipoi disse del suo Ercole e Cacco gli infiniti e vituperosi sonetti che ve gli fu appiccati, e diceva male di questo popolo. Il mio Duca, che gli credeva assai bene, l’aveva mosso addire quelle parole, e pensava per certo che la dovessi passare in gran parte in quel modo, perché quello invidioso del Bandinello non restava di dir male; e una volta infra molte dell’altre, trovandovisi alla presenza quel manigoldo di Bernardone sensale, per far buone le parole del Bandinello, disse al Duca: - Sappiate, Signore, che ’l fare le figure grande l’è un’altra minestra che ’l farle piccoline: io non vo’ dire ché le figurine piccole egli l’ha fatte assai bene; ma voi vedrete che là non vi riuscirà -. E con queste parolaccie mescolò molte dell’altre, faccendo la sua arte della spia, innella quale ei mescolava un monte di bugie.