Le convulsioni/Scena XIII

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Scena XIII

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Bernardino seguito da Lorenzo che ne ha in mano il cappello, e la spada e che porta tutto alle stanze di Bernardino dirimpetto a quelle di Laura, e detto.


AURELIO
(confuso) Oh! Signor Bernardino, le rassegno il mio ossequio.
BERNARDINO
Ed io a lei la dovuta mia servitú (con molta sostenutezza).
AURELIO
Se mi permette, io parto.
BERNARDINO
Quest’è un permesso ch’io non gliel negherò mai.
AURELIO
(Non l’ho ancor veduto sí serio) (resta confuso).
BERNARDINO
Ha qualche cosa da comandarmi? (accompagnandolo verso la porta d’uscita).
AURELIO
Eh! nulla, signore, nulla. Ero venuto per saper nuove della salute...
BERNARDINO
Di mia moglie. Le ha sapute?
AURELIO
Sí, signore.
BERNARDINO
Tutte?
AURELIO
Interamente. Anche adesso...
BERNARDINO
È stata assalita dalle sue convulsioni. Me l’hanno detto.
AURELIO
(sempre confuso) Ma voglio sperare...
BERNARDINO
Che guarirà (gentilmente lo prende per un braccio, e lo va conducendo fuori).
AURELIO
Oh! guarirà certamente. Sono mali...
BERNARDINO
Che vanno e vengono.
AURELIO
(che già è fuori della porta) Che vanno e vengono. Servitor obbligato.
BERNARDINO
Obbligatissimo servitore (partito Aurelio). Che vanno e vengono. Ma tu sei fra quei mali che non verran piú.