Le favole di Esofago da Cetego/VII

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Favola VII.
UN EBREO, ED UN LUPO.

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Favola VII.
UN EBREO, ED UN LUPO.
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FAVOLA VII.




UN EBREO, ED UN LUPO.


Un Lupo, ed un Ebreo si trovarono casualmente insieme sulla spiaggia de’ Pirenei, e per naturai simpatia si diedero nel genio. Quindi entrati in discorso, si lamentavano vicendevolmente della loro infelice condizione. Il Lupo si lagnava, che nessuno ama la sua compagnia. Eppure, diceva egli, io sono affabile con tutti, ho fatto servizio a molti con levarli da patire in questo mondo, e sono stato accensator di [p. 65 modifica]grassina 1. L’Ebreo si doleva, che tutte le nazioni lo abborriscono, e che, ovunque egli vada, si ritrova sempre all’osteria: e per altro, soggiungeva, io sono uomo d’ingegno, che fo travedere; sono utile, poichè il denaro lo fo fruttare uno sproposito 2; e poi sono incapace di dir la verità, massime in giudicio. Intanto l’ora si faceva tarda, e il Lupo voleva licenziarsi; ma l’Ebreo trattenendolo, gli disse se voleva attendere ad un’impletta d’abiti logori, ed all’imbarco di dodici figliuoli di famiglia. Il Lupo rispose: questo è un parlare troppo oscuro: io di musica non me n’intendo, meno ho studiato la materia de’ contratti innominati. E parlando più chiaro, disse all’Ebreo, se voleva negoziare la pelle. Nel farsi questi discorsi sopraggiunse il Leone tutto armato di coffani di Agrippina, e disse: saluto il Lupo, e la compagnia bella. Vi fo sapere, che nella Numidia vi è guerra orribile tra i Vespertilioni, e le Civettole. Io sono il Duce de’ primi. Ho osservato, che la diserzione è grande; onde voi due sareste un buon piatto di rinforzo. L’Ebreo ed il Lupo si guardarono con occhio torbido, e poi senza replica se n’andarono all’armata, e colà giunti, furono incorporati nel reggimento Fogagna 3. Indi a tre ore seguì un contrasto di dottori, ed un conflitto di varie opinioni; onde il Lupo restò ferito mortalmente, e vedendo, che perdeva il sangue per l’anticresi 4, disse ai retrostanti, che di lungi lo precedevano: io men moro per pura ignoranza, e per essere stato in cattiva compagnia.

Moralità.

Inter duos litigantes tertius gaudet.

Note

  1. [p. 103 modifica]Accensator di grassina; vedi la nota n. 4 dell’Adramiteno.
  2. [p. 103 modifica]Sproposito; equivale ad errore enorme, enormemente; a dismisura.
  3. [p. 103 modifica]Fogagna; denominazione popolare, che nei popoli Taurini si dava al corpo della sbirraglia.
  4. [p. 103 modifica]Per l’anticresi; termine legale: anticresi chiamasi il pegno frugifero che dal debitore si dà al creditore in sicurezza del suo credito, come ex. g. Titio accorda a Cajo il fondo Corneliano in sicurezza del credito di ll. 2000 avute ad imprestito da Cajo, ed i frutti provenienti dal fondo suddetto cedono al creditore se si fu convenuto, ed allora chiamasi anticresi espressa in luogo dell’interesse; cedono a favore del debitore se non si convenne altrimenti, ed allora chiamasi tacita e dalle leggi disapprovata. (Leg. 1. cod. de pign. act.)