Le odi di Orazio/Libro primo/XXXVIII
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Libro primo
XXXVIII
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XXXVIII.
Odio, fanciullo, persici apparati;
Serti non amo d’intessuto tiglio;
Di spíar lascia dove mai la tarda
4Rosa languisca.
Non vuo’ che al mirto semplice ti affanni
D’aggiunger altro: non a te, coppiere,
Disdice il mirto, nè a me bere all’ombra
8Di folta vite.