Le odi di Orazio/Libro terzo/XVII
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Libro terzo
XVII
XVII
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XVII.
Elio, da Lamo vetusto, nobile,
(Poi che da lui, fama è, che i Lamj
Ebber nome e l’intera schiatta
4De’ nepoti ne’ memori fasti;
E da tal ceppo tu trai l’origine,
Da lui, ch’è voce, tenne di Formio
Dapprima le mura ed il Liri
8Che le piagge di Màrica irriga,
Re d’ampia terra) domani un turbine,
Dall’euro mosso, spargerà d’alighe
Vane il lido, di foglie il bosco,
12Se non mente l’annosa cornacchia,
Nunzia di piogge. Finchè puoi, l’aride
Legna raccogli; domani al Genio
Scelto vino e un porcel bimestre
16Offrirai co’ famigli in riposo.