Le opere di Galileo Galilei - Vol. III/Analecta astronomica

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Analecta astronomica

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ANALECTA ASTRONOMICA.

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AVVERTIMENTO.





Il disordine tumultuario col quale nei Manoscritti Galileiani della Biblioteca Nazionale di Firenze furono messe insieme le carte concernenti i Pianeti Medicei, ha fatto comprendere tra esse anche materiali che non risguardano in nessun modo l’astronomia, e che noi diamo alla luce al loro posto nella presente Edizione1. Qui appresso abbiamo raccolto altri materiali, d’indole astronomica e di forma frammentaria; non senza avvertire che altri ancora, pure astronomici, furono da noi lasciati dove li abbiamo rinvenuti, come, per esempio, le osservazioni di Mercurio dei 20 e 25 novembre 1612 e quelle di Venere del 28 novembre2 e del 27 dicembre 16123 oppure, come la configurazione di Saturno, furono altrove4 riprodotti.



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Mss. Gal., P. IV, T. VI, car. 11at.


ceeaaaaaaeeaaaaeioa
credere quam magna anassarete atalantaque in ora

aiaaieiieacoeaa
callida Barine figite ante
madida Laringe
Carmina lanigeri
Carmina largire si vis
Maria Galilei Ginevra demomneata5.



Mss. Gal., P. IV, T. VI, car. 19ar.

La circumferenza al semidiametro è come 44 a 7.

La corda di un grado (che è insensibilmente minore del suo arco) sarà contenuta nel semidiametro volte 57 prossimamente.

La corda d’un minuto primo entra nel semidiametro 3436 volte.

La corda d’un minuto secondo entra nel semidiametro 208454.

Adunque, posto il diametro visuale del 30’, entrerà nella sua distanza dalla Terra 114 volte, et il diametro intero dell’orbe magno conterrà 228 diametri del .

E posto che il d,iametro visuale del contenga 360 diametri visuali d’una stella della 2a grandezza (che sarà quando il diametro visuale della stella fissa sia 5 minuti secondi), adunque (quando si ponesse che le stelle della 2a grandezza fusser grandi quanto ’l Sole) la distanza di tali stelle dalla Terra conterrebbe6....

Sarà dunque la distanza delle stelle fisse 360 semidiametri dell’orbe magno. [p. 881 modifica]

La corda d’un minuto è 291, di un secondo è poco meno di 5.

Una fissa della 3a grandezza è 4", et la sua suttesa sarà 20.

Il 20 in 100000 entra 5000 volte.


Fit aequinotium quando axis aequatoris terreni tangit sphaeram orbis magni.

Fiunt autem solstitia quando idem axis aequatoris secat eandem spheram et ipsum quoque planum orbis magni.




Mss. Gal., P. IV, T. VI, car. 10r.

Media caudae Elicis incidit secundum latitudinem in gr. 9 ??, et latitudo eius est gr. 56.

Terra est modo in 25 ??, ex quo locus ?? ab ea distat gr. 44.

Inter mediam caudae Elicis et sibi proximam pono nunc gr. 0.0’. 15’’.

Semidiameter stellae maioris gr. 0.0.3’’, minoris vero 2’’, et intercapedo 10’’.

Semidiameter orbis magni continet semidiametros 226.

Semidiameter continet semidiametros stellae maioris 300.

Distantia ergo stellae continet distantias 300 (si stella ponatur tam magna ut ), hoc est semidiametros 67800.

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Polis conversiouis diurnae in terra immutabilibus et fixis existentibus, immutabilis permanet equinottialis, et ad eumdem terrestris superficiei punctum neuter aequatoris polorum attollitur aiit deprimitur unquam, sed invariabilis semper remanet eiusdem loci eadem elevatio poli, quae solummodo mutatur dum in superficie terrae ad aequatorem vel ad polum accedimus.

Extenso terrestris aequatoris plano et axe usque ad fixas, si qua fixa in axe incidet, ea immobilis apparebit, quandiu in axe steterit; et si stellae in plano aequatoris reperiantur, circulum maximum designare videbuntur; reliquarum vero unaquaeque circulum describere apparebit eo minorem, quo ab ipso aequatoris plano remotior fuerit; et quae ad aliquem locum verticales fuerint, semper verticales erunt, quam diu eandem ad planum aequatoris elongationem servabunt.

Si manente me in eodem terrestris superficiei loco, tota Terra transponatur.nota



Mss. Gal., P. IV, T. VI, car. 8r.


Il diametro del Cane, veduto col telescopio, è una delle 1200 parti della sua distanza dall’occhio, et il telescopio l’accrescie 32 volte: adunque il suo vero diametro è la 38400ma parte della distanza dall’occhio ad essa stella. Onde si raccoglie che il diametro visuale del Cane sia 5’’.18’’’ 5’.18’’ 5’.18’’ in circa.



Mss. Gal., P. III, T. IV, car. 230r.


Distantia Caniculae ad eius diametrum est ad summum ut 56000 ad 1.

Distantia ad eius diametrum est proxime ut 114 ad 1.

Ergo si ponamus, Canem et Solem esse aequales, distantia Canis continebit distantiam plus quam 490 vices.

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  1. Cfr. Vol. XIX, Doc. XIII.
  2. Cfr. pag. 450 del presente volume.
  3. Cfr. pag. 452.
  4. Cfr. del presente volume la pag. 852, e Vol. XII, pag. 276.
  5. Cfr. Seirie decimaquarta di Scampoli Galileiani raccolti da Antonio Favaro (Atti e Memorie della R. Accademia di scienze, lettere ed arti in Padova, tip. Gio. Batt. Randi, 1904.
  6. Dopo conterrebbe leggesi, cancellato: 82080 diametri del o di essa stella.
  7. Rimane così in tronco nell’autografo.