Le poesie religiose (1895)/Stelle cadenti

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Stelle cadenti

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STELLE CADENTI





               Strisciano pe ’l sereno
               Di novembre i fugaci
               Bolidi: e come un’aurea
Continua pioggia di morenti faci
5Riga, riga alla notte umida il seno.

               Mira da la casetta
               Scura il villan stupito,
               E, divine ire e flebili
Mostri leggendo, con pietoso rito
10Segna la fronte, e il finimondo aspetta.

               Cadete, ignei frantumi,
               Per l’alte ombre; cadete
               Negli obliosi baratri,
Quanti ancor su le menti imperio avete,
15O meteore di fosche anime, o numi!

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               A che le ciglia inarchi.
               O turba rea, che invadi
               Gli altari ultimi, e traffichi
La terra e il ciel? Tu pure, ecco, già cadi.
20E il purpureo con te stuol de’ monarchi.

               Tutti voi preme, tutti
               Eterno esizio, o biechi
               Mostri d’error: precipita
Forza scossa di senno; e invan di ciechi
25Adamastorri il Vero arma i suoi flutti!

               Ma generosa e chiara
               Vendetta, ancor che tardi.
               Ma onor di non degenere
Prole e vittoria, o del pensier gagliardi
30Martiri, a voi la nova età prepara.

               Vanite, aurei bagliori;
               Cadete, idoli orrendi:
               Il sole e il Ver trionfano.
Salve, o bel sole che le cose accendi;
35Salve, o scienza che redimi i cori!