Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto II

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Sonetto I Sonetto III

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SONETTO II.


P
Er fare una leggiadra sua vendetta,

     E punir in un dì ben mille offese,
     Celatamente Amor l’arco riprese,
     4Com’uom ch’a nocer luogo, e tempo aspetta.
Era la mia virtute al cor ristretta,
     Per far ivi, ne gli occhi sue difese:
     Quando ’l colpo mortal laggiù discese
     8Ove solea spuntarsi ogni saetta.
Però turbata nel primiero assalto
     Non ebbe tanto nè vigor, nè spazio,
     11Che potesse al bisogno prender l’arme;
Ovvero al poggio faticoso, ed alto
     Ritrarmi accortamente dallo strazio;
     14Del qual oggi vorrebbe, e non può aitarme.