<dc:title> Lettera di Isidoro Del Lungo a Mario Rapisardi </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Isidoro Del Lungo</dc:creator><dc:date>1868</dc:date><dc:subject>lettere</dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Commentario rapisardiano.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Lettera_di_Isidoro_Del_Lungo_a_Mario_Rapisardi_(10_marzo_1868)&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20250217184728</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Lettera_di_Isidoro_Del_Lungo_a_Mario_Rapisardi_(10_marzo_1868)&oldid=-20250217184728
Lettera di Isidoro Del Lungo a Mario Rapisardi Isidoro Del Lungo1868Commentario rapisardiano.djvu
Io ho con Lei debito di gratitudine pel dono della sua Palingenesi, splendida e animosa forma di poesia, che attesta della potenza del suo ingegno anche a tempi così delle lettere incuriosi come questi presenti sono. A migliorarne, se non a mutare le condizioni, intende la Società della quale io raccomando a V. S. gli onesti propositi per cotesta nobil città d’Italia, se Le parrà di potere invocare per essi il favor degli amici.