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Lettere (Campanella)/XXXII. A Paolo V

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XXXII. A Paolo V

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XXXI. A Galileo XXXIII. A Galileo


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[p. 171 modifica]Perché dicono che ho voluto peccare contro la fede catolica e contra il re, propongo questi articoli per ammenda.

In primis, prometto subito revelare non solo per le divine scritture e dottori santi, ma per esperienza, in cielo esser presenti li segnali ultimi della morte del mondo, quali a san Gregorio parvero vicini nel mutamento del suo tempo; e mostrar cinque miracoli stupendi al senso di tutte nazioni evidentissimi in tutta la natura, in cielo ed in terra; e far di modo che l’infedeli corrano in fretta alla fede di Cristo, e la morta fede si raccenda tra catolici e si purghi tra eretici dalle gran falsitá che ci mescolano;

2.° scoprir una setta o congiura di principi, teologi, filosofi ed astronomi, fatta contra l’Evangelio, perché siano còlti come da ladro di notte: la quale subito ch’è scoverta s’estingue con utile universale del cristianesimo, e con maraviglie e frutto tale, qual non s’è visto dall’apostoli fin al nostro tempo; [p. 172 modifica]

3.° dar un libro fatto contra macchiavellisti che sono la maggior peste che mai fosse stata nel mondo: dove si convincono efficacemente l’inganni loro intorno alla dottrina dell’anima, e che la religione sia arte di stato; e mostrar che quanti han seguitato tal opinione, subito perdettero lo stato in sé o ne’ posteri immediatamente; e che nulla opinione noce allo stato quanto la macchiavellesca, origine della congiura predetta; e per consenso di tutti i dotti, nullo potere rispondere a’ miei argomenti, benché ostinato sofista;

4.° dar un rimedio facile alla cristianitá, senza lo quale necessariamente sará presto devorata da infedeli del nostro emisfero, se pur Cristo non fa miracoli espressi in suo favore; e mostrar la pace tra’ principi e riverenza tra loro senza gelosia ed insieme forza grande contro li nemici della fede in un solo facilissimo rimedio consistere;

5.° dar un libro nel quale si mostra con prove in cielo e in terra esser venuto il tempo della promessa fatta ad Abramo, «ut haeres esset mundi»: e che tutte nazioni dopo la lunga miseria e scompigli avvenuti dalla diversitá de’ principati e religione, ha[n] da tornare sotto una monarchia felicissima, cantata da poeti per secol d’oro, descritta da filosofi per stato de optima republica ancor non visto, predetto da profeti in Gerusalem liberata, e desiderato, «ut fiat voluntas Dei in terra sicut in coelo», da tutte nazioni, sotto una gregia ed un pastore; e mostrar che re di Spagna sará congregator di quella come braccio del Messia, «cuius legem insulae expectabunt et brachium substinebunt», e come catolico, universale, re e mistico Ciro nelle scritture sante; ed efficacemente mostrar questo con gusto del papa e di prencipi cristiani, forsi toglier l’invidia e far che tutti popoli lo desiderino: dove concorre l’opinione de’ savi e ’l desiderio commune, concorre l’imperio, come sa ogni dotto in istoria e politica altissima, e questo non contradice a quello che dissi sopra;

6.° dar al re un libro secreto delli modi profetici e politici, come ha d’arrivare a questa monarchia; e mostrar come può mancarli, se lui non segue il misterio della difesa [p. 173 modifica]del cristianesimo, e molti errori passati che tardano la fortuna del suo imperio;

7.° augumentar le rendite del regno di Napoli a centomila ducati piú del solito, e con gloria del re e benefizio di vassalli e crescimento, e levar le gabelle dannose al popolo: e ’l medesimo prometto fare in tutti i regni ed in quel del santo pontefice pro rata, con facilitá grande;

8.° far che il re in una volta guadagni quasi un million d’oro per impiegarlo ad un’impresa importantissima a tutta la sua monarchia e con beneficio de’ popoli;

9.° far un libro contra gentili dell’Indie orientali ed occidentali, che ognuno possa convincerli con li principi di ciascuna setta loro e con la raggione commune, poiché non credono autoritá; attissimo a scompigliar quelle nazioni e tirarle a sé con meraviglia;

10.° dar un libro contra luterani e contra tutti eretici, dove efficacemente ogni mediocre ingegno possa convincer tutti eresiarchi alla prima disputa efficacemente, che di nullo modo si possa rispondere; e che il modo fin mo’ tenuto con loro è uno allongar la lite: il che è spezie di vittoria a chi mantiene il torto;

11.° andar in Germania e convertir alla fede catolica due almeno de’ principi potentati, lasciando qua cinque parenti per ostaggi e tornar fra quindici mesi con l’ambasciator di pace al papa, e mostrar come io per grazia di Dio posso questo fare;

12.° far cinquanta discepoli armati di ragione, autoritá, profezie, riscontri e voglia di martirio, e mandarli a predicare contro eretici in Germania con gran frutto, mostrar la imminente ruina di quelli, e che essi si confessino vinti; ma noi non sapremo cogliere il frutto della vittoria;

13.° far di nuovo tutte le scienze naturali e morali, cavandole dalla Bibia e santi padri, per distogliere la gioventú da filosofi gentili, officina del macchiavellesmo; e che questi libri avanzino Aristotele e Platone di veritá, chiarezza, facilitá, efficacia di ragioni e d’esperienza, per consenso di tutti quelli che l’esamineranno con senno vero; [p. 174 modifica]

14.° insegnar filosofia naturale, morale, politica, medicina, retorica, poesia, astrologia, cosmografia ed ogni scienza che non è fondata in autoritá e memoria solamente a tutti ingegni atti a sapere in un anno solo; e far che avanzin gli altri versati dieci anni in studio, e piú dotti in realitá di cose che in parole, facendo del mondo libro e memoria locale;

15.° far una nuova astronomia, perché il cielo è tutto mutato, e mostrar li sintomi della morte del mondo per foco contra filosofi a favor di san Pietro, e segnalar nelle stelle ignote dell’altro emisfero gli eroi della conquista, come fecero li caldei, con gloria del cristianesimo e nome spagnolo;

16.° aprir con un libro una porta facile e mirabile agli ebrei per venir alla fede, e cosí a’ maomettani, e scoprir l’anticristianesmo della sua setta, secondo l’istessi sapienti magomettani, non che cristiani; e che da loro uscirá l’ultimo corno che s’aspetta: e li calvinisti e luterani esser veramente macomettani, precursori di quello;

17.° di piú prometto fabricar una cittá al re salubre assai ed inespugnabile, e di tal artificio che, mirandola solamente, s’imparino in quella tutte le scienze istoricamente;

18.° scoprir in mecanica il modo perpetuo, tanto tempo cercato e non trovato da matematici.

E come cose probabili prometto queste:

19.° far che li vascelli navighino senza remi e senza vento, quando l’altri stanno in calma.

20.° far che le carra cammino col vento meglio che nella China s’usa;

21.° far che li soldati a cavallo adoprino ambe le mani senza tener briglia, e con facilitá guidar il cavallo per ogni verso meglio che li tartari; e molti altri secreti.

Queste cose prometto. Le certe certamente, le probabili probabilmente, sotto pena della vita; e li libri tutti darli fra venti mesi, se ben son quasi fatti; e che non ci sia senso stirato, né falsitá in fide, fortificati in autoritá e ragioni ed esperienze; e rispondere ad ogni contradicente usque ad satisfactionem animi. E perché si veda ch’io posso far quanto ho [p. 175 modifica]promesso, e che l’ho fatto, e ch’attenderò ad edificare e non ribellare la monarchia di Spagna e la santa Chiesa, si pone qua l’indice di tutti libri da me fatti.

1. Scrissi ad istanza del regente Marthos... un libro di discorsi sopra la Monarchia di Spagna, per conseguirla universalmente e sostentarla;

2. un libro A’ prencipi d’Italia, che per bene loro e del cristianesimo non devono contradire alla monarchia spagnola, e come si possano nel papato assicurar dalla potenza di quella questi non mi lasciano presentarli in difesa: li tiene Gaspar Scioppio e li portò agli arciduchi;

3. la Tragedia della regina di Scozia per Spagna con tra Inghilterra;

4. la Monarchia del cristianesimo ad Principes;

5. la Monarchia del Messia per concordia universale;

6. Del governo ecclesiastico libro 1;

7. De rerum universitale libri 2;

8 . Epilogismo delle scienze naturali e morali e politiche secondo li nostri principii;

9. Centocinquanta aforismi politici, e De propria republica libro 1, e due compendii di fisica;

10. De sensum rerum libri 4;

11. De investigatione rerum libri 2;

12. De insomniis libro 1;

13. De medicina propria cantra galenistas libri 2;

14. De rhetorica et poetica et dialectica iuxta propria principia libri 2;

15. De philosophia pythagoreorum, in verso latino, libri 3;

16. De motibus astrorum iuxta physica nostra (libri 4) et symptomatis mundi per ignem perituri;

17. Pro Telesio contra aristotelicos libri 3, e due apologie pro eodem ad Sanctum Oficium;

18. Pro abbate Persio de calidi potus usu;

19. De metaphysica iuxta propria dogmata partes tres, ubi de potentia, sapientia et amore, [et de obiectis] eorum [esse, vernate et bonitate,] et de influxibus, fato, harmonia et necessitate; [p. 176 modifica]

20. un Dialogo contro luterani e calvinisti, ut supra;

21. Recognitio philosophica verae religionis contra antichristianismum macchiavellisticum;

22. un volume di varie rime e salmodia e poesie volgari con la misura latina, morali e politiche;

23. Articuli prophetales cum clavibus naturae et scripturae Dei secundum scientias divinas et humanas de eventibus huic saeculo imminentibus, et usque ad finem mundi generaliter pro defensione causae meae;

24. Antivenetorum libri 3;

Alia multa opuscula in omni genere scientiarum et orationes et epistolae et tractatus.

[Napoli, in fine del 1611].