Della raunanza delli amici che fa la Fede Cristiana.
../Capitolo XLVIII
../Capitolo L
IncludiIntestazione
19 settembre 2008
75%
letteratura
<dc:title> Libro de' Vizî e delle virtudi </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Bono Giamboni</dc:creator>
<dc:date>XIII secolo</dc:date>
<dc:subject></dc:subject>
<dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights>
<dc:rights>GFDL</dc:rights>
<dc:relation></dc:relation>
<dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Libro_de%27_Viz%C3%AE_e_delle_virtudi/Capitolo_XLIX&oldid=-</dc:identifier>
<dc:revisiondatestamp>20110418204241</dc:revisiondatestamp>
//it.wikisource.org/w/index.php?title=Libro_de%27_Viz%C3%AE_e_delle_virtudi/Capitolo_XLIX&oldid=-
20110418204241
Libro de' Vizî e delle virtudi - Della raunanza delli amici che fa la Fede Cristiana. Bono GiamboniXIII secolo
Della raunanza delli amici che fa la Fede Cristiana.
Fatta la richiesta delli amici, e sparta la novella per lo mondo che la Fede Cristiana tornava alla battaglia, vennero a lei d’ogni parte li amici, e spezialmente due Virtù, con grandissima gente; laonde fue sí grande letizia nel campo, come se ciascuno fosse di morte a vita suscitato.
E quando vidi questa allegrezza, dissi a la Filosofia: - Chi son questi segnori onde questa gente è cosí confortata, che stava in prima cosie trista? - Ed ella disse: - Quelle sono due Virtudi, le quali sono sí congiunte colla Fede, che non vale neuna cosa l’una sanza l’altra; ma insieme raunate e congiunte non è cosa neuna che da loro si difendesse. E oggimai vedrai che i fatti di questa guerra andranno tutti d’altra maniera. - E io dissi: - Come hanno nome? - Ed ella disse: - L’una s’apella Caritade, e l’altra Speranza. - E io dissi: - Ben ho già udito di queste Virtù molte volte predicare; ma dimmi, in che è la loro congiunzione cosí perfetta? - Ed ella disse: - Queste tre Virtudi, cioè Fede, Carità e Speranza, son serocchie, e nate d’una Virtù che si chiama Religione. Per la Fede si conosce Dio e crede; per la Carità s’ama e ubidisce e adora; per la Speranza si ha ferma credenza delle dette cose esser da Dio meritato. E cosie interviene che chi ha l’una di queste Virtù sanza l’altra, non li adopera neente; ma chi l’ha tutte insieme, cioè conosce e crede Idio per la Fede; e amalo e ubidiscelo e portali reverenza per la Caritade; e ha ferma Speranza da lui esser de le dette cose meritato: queste tre cose in uno uomo ragunate ha sí per bene Dio onnipotente, che quel cotale non lascia perire, ma in tutti suoi bisogni l’aiuta e fal vincitore. E cosí queste tre Virtudi che sono ora insieme raunate e sono state scevere in questa nuova guerra, quando si verranno a consigliare in su questi fatti che sono comuni tra loro, Dio onnipotente sarà in mezzo di loro; e di tutte le cose piglieranno e faranno il migliore.
E dicendo queste parole vedemmo che queste tre Virtudi si trassero da una parte a consiglio, per vedere e per pensare che sopra queste vicende avessero a fare. E diliberaro e fermaro tra loro d’eleggere di tutta loro gente dodici uomini fortissimi e savi e prodi e valentri e scalteriti di guerra, i quali, dacché la battaglia fosse cominciata, a neun’altra cosa de la battaglia intendessero ch’a confondere il signore de’ nimici, cioè la Fede Pagana, e sempre le fossero a petto in qualunque parte della battaglia fosse; credendo per quella via, cioè quando il loro segnore fosse morto, tutta l’oste de’ nimici mettere in isconfitta e in caccia. E secondo che diliberaro e pensaro, cosí mandaro a compimento; ed elessero dodici uomini che trovaro fortissimi e savi e iscalteriti di guerra, e appellârgli Paladini. E puosero loro in mano che facessero, cominciato la battaglia co’ nimici, come di sopra avete inteso che avieno ordinato.