Libro di sentenze/Diogene filosofo

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Diogene filosofo

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Salustio filosofo Secondo filosofo
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diogene filosofo.


Lo povero fu più ricco che 'l grande Alessandro, perché rifiutava più che Alessandro non gli poteva dare.

Tu dèi vivere col più basso di te, come tu vuoi che viva teco lo più alto di te.

Possanza n'ha fatti molli cadere per orgoglio e male provvisione.

Le grandi cose caggiono per loro medesime.

La fortuna non dura lungamente buona.

Chi ha ricevuto ad amico et a compagno per cagione d'utilità, tanto gli piacerà, quanto gli sarà utile.

Lo savio non ha bisogno d'alcuna cosa, et egli è a molte cose bisogno.

Colui è beatissimo e sicuro posseditore del suo, che sanza sollecitudine aspetta el domane.1

Laida cosa è, una cosa parlare, e altra sentire.

Cominciamento di salute è lo conoscimento del peccato; chi non conosce se pecca, non è utile2 essere corretto.

Li savi con numero del tempo passano e veggono molte cose.

Lo savio non inganna altrui, e non può essere ingannato.

L'adirato non vede la legge, ma la legge vede lui.

Non è niuna sì folle cosa, come di lodare in te l'altrui cose.

Chi non pensa lo tempo presente per cognoscenza, e lo futuro per provedenza, non può saviamente diliberare.

Colui è traforte che può soferire le paurose cose.

Radice di pace è di non disiderare l'altrui cose, e lo frutto è d'avere requie. [p. 28 modifica]

Le fallacie ricchezze non rapportano l'allegrezze, le quali mostrano; perciò che non discacciano la paura della mente.

Note

  1. Il T.P. ed il Ms. ha domare.
  2. Il T.P. non vale.