Monumenti storici ed artistici degli Abruzzi/Al Lettore

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Al Lettore

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Prefazione Capitolo I
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AL LETTORE



DOPO la splendida prefazione di FERDINANDO GREGOROVIUS, nella quale l’illustre scrittore ha tratteggiato con mano maestra e con nobile efficacia di linguaggio la storia civile ed artistica della regione Abruzzese, a noi non resta da aggiungere che brevi parole.

L’opera, che presentiamo a’ nostri concittadini, agli studiosi de’ Monumenti italiani ed a quanti hanno a cuore le glorie artistiche dalle Provincie del Mezzogiorno, è frutto di molte fatiche, di assidue ricerche e di gravi sacrifizii. A’ molti ed importanti documenti inediti, alle notizie storiche ed artistiche, con diligenza raccolte, abbiamo voluto aggiungere un volume di DUECENTOVENTICINQUE TAVOLE, che splendidamente riproducono in fototipia ed incisione, tanto nel loro insieme, che ne’ più importanti particolari, i monumenti e le insigni opere di arte delle tre Provincie Abruzzesi, opere e monumenti quasi del tutto ignoti. La riproduzione è fatta dal noto stabilimento Danesi di Roma, con la più grande accuratezza ed eleganza, su negative dal vero, espressamente eseguite da valenti fotografi, e su disegni originali de’ più illustri artisti Abruzzesi viventi. [p. xxxiv modifica]Niuno ci ha preceduto in un lavoro di simil genere; nessuno ha pensato mai di raccogliere tanta dovizia di splendidi esemplari. E cosi gli Abruzzi, regione poco studiata e pochissimo nota in quanto ad opere di arte, appariranno ricchissimi di artisti e di capilavori, da non invidiare nessun’altra regione italiana. Pittura, scultura, architettura, oreficeria, intaglio in legno, bronzo ed avorio, ceramica, arte industriale e decorativa, nulla noi abbiamo trascurato; e gli studiosi de’ monumenti nostri troveranno, la prima volta in questo volume, di ognuna delle varie manifestazioni artistiche, dal IV al XVI secolo, molti e svariati saggi, i quali rendono ampia testimonianza dell'ingegno abruzzese, e sono nel tempo stesso prova manifesta che le nostre Provincie meridionali ebbero un’arte propria ed una scuola, la quale, continuando e perpetuando le nobili tradizioni dell’arte classica, si mantenne sempre viva, e splendida apparve poi per opere e per ingegni.

F. Schulz e D. Salazaro, come il Gregorovius à ricordato opportunamente, occupandosi ne’ loro pregiatissimi studi della coltura artistica nelle Provincie Meridionali, consacrarono alcune tavole ai monumenti abruzzesi; ma, nell'opera del primo, solo dodici tavole si riferiscono ai monumenti nostri, e di esse, cinque dedicate alla sola Casauria; nell'opera del secondo troviamo appena due tavole « Il Cristo, e la Vergine di S. Giovanni in Venere » essi quindi non tennero conto di una immensa dovizia artistica, di cui gli Abruzzi son possessori. Queste poche tavole de’due storici benemeriti noi abbiamo voluto riprodurre nel nostro volume, anche perchè ognuno possa facilmente scorgere da sè stesso la differenza che corre tra la riproduzione de’monumenti dal vero, e quella fatta per mezzo del disegno e della cromolitografia. Le linee del disegno, e principal[p. xxxv modifica]mente se trattasi di disegno architettonico, come nell'opera dello Schulz, la vivacità, e spesso la poca fusione dei colori, non resi mai secondo il vero presenta, ingentiliscono in modo le opere di arte e i monumenti, ed in modo, direi quasi, li trasforma, da modificare in essi lo stile e il carattere, e toglier loro quella impronta, che solo l’antichità può dare. Per convincersi di questa verità, basta confrontare il monumento cosi come esso è, con le riproduzioni in disegno o in colore. Ecco perchè, non disponendo noi di mezzi artistici perfetti, abbiamo preferito di riprodurre i monumenti abruzzesi in fotografici prima, ed in fototipia dopo: in tal modo essi conserveranno intero lo stile, la forma ed il carattere; e ci siamo servito dell’opera di artisti egregi per quei monumenti, che mal si prestavano ad essere riprodotti, e per i particolari caratteristici e di maggiore interesse de’monumenti stessi.

Detto questo, affinchè chiaro apparisca lo scopo che queste nostre fatiche si propongono, non vogliamo venire meno al dovere di tributare sinceri attestati di riconoscenza all’illustre e benemerentissimo Ferdinando GregoRovius, noto a quanti in Europa coltivano gli studii storici, e particolarmente caro a noi Italiani per i segnalati servigi resi alla storia nostra, il quale si è benignato di onorare con una prefazione questo libro; a tutti quei generosi che ci furon larghi di consigli e di aiuti; agli insigni artisti, che per amor nostro e della generosa terra abruzzese, onorarono il volume di preziosi disegni e di schizzi originali; a’ fratelli Giannini, che con grande amore e singolare perizia tipografica, curarono la edizione del testo; allo Stabilimento Danesi, che splendidamente riprodusse in fototipia i Monumenti, e infine alla Casa Editrice Dumolard di Milano, ed all'ottimo Genolini, che gentilmente a noi permisero la riproduzione delle marche e de’monogrammi de’figuli abruzzesi. [p. xxxvi modifica]Che i nostri concittadini dunque facciano buon viso a questo non facile lavoro, che qualche utile contributo potrà pure arrecare alla storia dell’arte, e che se non avrà a splendere per pregio d’ingegno e di sapere, renderà in ogni pagina viva testimonianza di un cuore che batte fortemente per la patria sua.

Capua 15 gennaio del 1889.


Vincenzo Bindi