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Myricae/Elegie/X Agosto

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III


X Agosto



San Lorenzo, io lo so perchè tanto
     di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perchè sì gran pianto
     4nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto:
     l’uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
     8la cena de’ suoi rondinini.

Ora è là, come in croce, che tende
     quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
     12che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:
     l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
     16portava due bambole, in dono...

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Ora là, nella casa romita,
     lo aspettano, aspettano, in vano:
egli immobile, attonito, addita
     20le bambole al cielo lontano.

E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
     sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi
     24quest’atomo opaco del Male!