Novellette ed esempi morali (Bernardino da Siena)/Forbeti il naso

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“Forbeti il naso”

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“FORBETI IL NASO”


Doh! Io vi voglio dire quello che fu una volta qui in Siena. Elli si vendeva una volta la farina alle tina, e uno ne voleva furare costà in sul Campo di notte, e furavane e teneva questo modo. Elli si poneva una tasca in su per le reni, e aveva una campanella, e andava cariponi, e udendo quella campanella, pareva alla gente che elli fusse un porco di quelli di santo Antonio. Elli apriva la tina, e tolleva la farina due e tre e quattro volte la notte, e cosí se ne veniva e andava a portarla alla casa. Avvenne che, essendo stato preso uno ladro e menato alla giustizia, costui che furava ogni notte la farina, diceva: “Elli merita mille forche! Io dico che elli si vuole affadigare e fare come fo io.” E mostrava i calli che elli aveva nelle mani, i quali aveva fatti per andare cariponi. Or a costui si poteva dire: “Forbeti il naso,” quando diceva cosí di colui. Simile si potrebbe dire cosí a una che sarà stata una grandissima ribalda, la quale udirà parlare d’una, a cui sarà aposta una infamia. Or costei si farà ben gagliarda a palesare quella infamia apasta, e dirà: — Elli si dice... si dice... — Che si dice? Che si dice? Sai che ti dico? Va’, forbeti il naso.