Novellino/LIX

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LIX

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Qui conta d’uno gran gentile uomo che lo ’mperadore fece impendere

Federigo imperadore fece impendere uno giorno un uomo di gran lignaggio per certo misfatto; e, per fare più rilucere la giustizia, sì ’l facea guardare ad un gran cavaliere con comandamento grande di gran pena che no·llo lasciasse spiccare, sì che, non guardando bene questo cavaliere, lo ’mpiccato fu portato via; sì che, quando quelli se n’avide, sì se consigliò per sé medesimo, per paura di perdere la testa. Et istando così pensoso, in quella notte si mosse ad andare ad una badia ch’era ivi presso, per sapere se potesse trovare alcuno corpo novellamente morto e potesselo trarre del sepolcro e metterlo alle forche in colui scambio.

Giunto alla badia la notte medexima, sì vi trovò una donna in pianto, scapigliata e scinta, forte lamentando, la quale era molto sconsolata e piangea uno suo caro marito lo quale era morto lo giorno. Allora il cavaliere dolcemente le parlò e disse:

«Madonna, che modo è questo? E perché ’l fate?»

La donna li rispuose:

«Per ciò ch’io tanto l’amava, ch’io mai non voglio essere più consolata, ma in pianto voglio finire li miei dì».

Allora il cavaliere le disse:

«Madonna, che savere è questo? Volete voi morire qui di dolore, che per pianto né per lagrime non si può recare a vita il corpo morto? Onde, che mattezza è quella che voi fate? Ma fate così: prendete me a marito, che non ho donna, e campatemi la persona: però ch’io ne sono in periglio, e non so là dov’io mi nasconda: ché io per comandamento del mio signore guardava un cavaliere impenduto per la gola; li uomini di suo lignaggio il m’hanno tolto; insegnatemi campare, ché potete, et io sarò vostro marito, e terrovi onorevolmente».

Allora la donna, udendo questo, innamorò di questo cavaliere e disse:

«Io farò ciò che voi mi comanderete, tant’è l’amore ch’io vi porto. Prendiamo questo mio marito, e traiallo fuori della sepultura et impicchiallo in luogo di quello che v’è tolto»;

e lasciò suo pianto, et atò trarre il marito del sepulcro, et atollo impendere per la gola così morto.

E ’l cavaliere disse:

«Madonna, elli avea meno un dente della bocca: ond’i’ ho paura, s’alcuno ci rivenisse per rivederlo, ch’io non ne ricevesse grande disnore, et ancora la morte».

Quella, udendo questo, sì li ruppe un dente dinanzi; e, s’altro vi fosse bisognato a quel fatto, sì l’avrebbe fatto.

Allora il cavaliere, veggendo quello che la donna ne avea fatto di suo marito, disse:

«Madonna, sì come poco v’è caluto di costui, che mostravate di tanto amarlo, così vi carebbe vie meno di me».

Allora si partì da·llei, et andossi per li fatti suoi; et ella rimase co·lla vergogna.