Novellino/XCII
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Qui conta d’una buona femina ch’avea fatta una fine crostata
Fue una buona femina, ch’avea fatta una fine crostata d’anguille, et aveala messa nella madia. Poco stante, vidde entrare uno topo per la finestrella, che traeva all’odore. Quella allettò la gatta e misela nella madia perché vi pigliasse entro, e turò la finestrella.
Il topo si nascose tra la farina e la gatta si mangiò la crostata e, quand’ella aperse, il topo ne saltò fuori e la gatta, perch’era satolla, non lo prese.