O de' fuggiti miei dolci contenti
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II
O de’ fuggiti miei dolci contenti,
A cui tristo il pensier fa ognor ritorno,
O del soave altero lume adorno,
Avanzi amari, empie reliquie ardenti;
5Voi larve, voi de’ miei piacer già spenti
Ombre, e del ben, che mi fea chiaro il giorno;
Or di flagelli armate entro e d’intorno
Siete ministre, ohimè! de’ miei tormenti.
Lasso! che son? che fui? Dal terzo Cielo
10Fra le grazie e i diletti e i dolci amori,
Come nel foco alfin caddi, e nel gelo!
Dell’inferno d’Amore i cupi orrori
Han di stige il rigor: ma (quel, che anelo)
Non han di Lete i disperati umori.