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Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Fuori alla Certosa di Bologna

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Delle Odi Barbare Libro I
Fuori alla Certosa di Bologna

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FUORI ALLA CERTOSA

DI BOLOGNA


Oh caro a quelli che escon da le bianche e tacite case
de i morti il sole! Giunge come il bacio d’un dio:

bacio di luce che inonda la terra, mentre alto ed immenso
cantano le cicale l’inno di messidoro.4

Il piano somiglia un mare superbo di fremiti e d’onde:
ville, città, castelli emergono com’isole.

Slanciansi lunghe tra ’l verde polveroso e i pioppi le strade:
varcano i ponti snelli con fughe d’archi il fiume.8

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E tutto è fiamma ed azzurro. Da l’alpe là giú di Verona
guardano solitarie due nuvolette bianche.

Delia, a voi zefiro spira da ’l colle pio de la Guardia
che incoronato scende da l’Apennino al piano12

v’agita il candido velo, e i ricci commove scorrenti
giú con le nere anella per la superba fronte.

Mentre domate i ribelli, gentil, con la mano chinando
gli occhi onde tante gioie promette in vano Amore,16

udite (a voi de le Muse lo spirito in cuore favella),
udite giú sotterra ciò che dicono i morti.

Dormono a’ piè qui del colle gli avi umbri che ruppero primi
a suon di scuri i sacri tuoi silenzi, Apennino:20

dormon gli etruschi discesi co ’l lituo con l’asta con fermi
gli occhi ne l’alto a’ verdi misterïosi clivi,

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e i grandi celti rossastri correnti a lavarsi la strage
ne le fredde acque alpestri ch’ei salutavan Reno,24

e l’alta stirpe di Roma, e il lungo-chiomato lombardo
ch’ultimo accampò sovra le rimboschite cime.

Dormon con gli ultimi nostri. Fiammeggia il meriggio su ’l colle:
udite, o Delia, udite ciò che dicono i morti.28

Dicono i morti ― Beati, o voi passeggeri del colle
circonfusi da’ caldi raggi de l’aureo sole.

Fresche a voi mormoran l’acque pe ’l florido clivo scendenti,
cantan gli uccelli al verde, cantan le foglie al vento.32

A voi sorridono i fiori sempre nuovi sopra la terra:
a voi ridon le stelle, fiori eterni del cielo.

Dicono i morti ― Cogliete i fiori che passano anch’essi,
adorate le stelle che non passano mai.36

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Putridi squagliansi i serti d’intorno i nostri umidi teschi:
ponete rose a torno le chiome bionde e nere.

Freddo è qua giú: siamo soli. Oh amatevi al sole! Risplenda
su la vita che passa l’eternità d’amore. — 40