Opere di scultura e di plastica di Antonio Canova/XIX

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LA

MADDALENA




STATUA DI MARMO


XIX.

Quest’immagine sublime potè l’inimitabile Scultore rappresentarci, penetrandosi profondamente della morale e religiosa idea di quella bella Ebrea penitente, che maggior pietade ottenne da un offeso Dio di misericordia, che accordare a sè stessa non seppe. Avendo servito di scandalo vergognoso negli anni primi della sua fiorente beltade, di beltà tuttora adorna, e nel fior degli anni, d’ogni virtù fu specchio con l’esemplarità della sua vita, non ad altro consacrata che ad espiare le passate sue colpe. Genuflessa, anzi sui proprj talloni abbandonata, coi capelli sparsi, e dalle lunghe vigilie e dalle astinenze lunghe indebolita, spossata, con l’anima tutta sugli occhi, e questi fisi tenendo ad una Croce che sostiene con ambe le mani appoggiate sopra le sue ginocchia, questa meravigliosa figura, mirabile [p. 57 modifica]sforzo d’una sublime idea, riunisce in sè ad un tratto il tempo passato, il presente, l’avvenire: ciò ch’ella fu, ciò ch’ella è, ciò ch’ella in breve sarà. La sua passata bellezza tuttavia si manifesta nella purità dei bei contorni del suo volto, che pur rimangono intatti, e nella somma regolarità delle bene scelte ed armoniche sue proporzioni. Con le sue lagrime cocentissime che bruciano gli occhi da cui escono, e le gote sopra cui cadono, col suo intenso dolore che lacera l’anima, con la funesta degradazione di tutto il suo individuo, ella ci fa conoscere il suo stato presente. L’avvenire finalmente, nella vicina sua estinzione, poichè pare veramente ch’ella sia vicina a spirare l’ultimo soffio della sua misera vita, e che le manchi perfino quel raggio di speme che lucido brilla in quei miseri istanti, ultimo e misterioso dono d’un Dio oltre ogni espressione clemente.