Or che all'Aquila d'Austria è nato un Figlio
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Antonio Ottoboni
VIII
Or che all’Aquila d’Austria è nato un Figlio,
S’esponga pur del Sol paterno al raggio,
Che lo sguardo bambino avrà coraggio
Di tener fisso a tanto lume il ciglio.
5Ei nacque allor che in prossimo periglio
Stava la Fè per l’Ottomano oltraggio;
E allor ch’il regio Augel potente e saggio
Stendea sù gli Empi il periglioso artiglio
Udì il Germe bambino allor che nacque
10Delle trombe Germane il suon guerriero,
L’udì ridendo e quel fragor gli piacque.
Or pugni il Padre, il Figlio cresca: e spero,
Che dian tosto ad entrambi e Terre ed Acque
Dell’Occaso e dell’Orto il doppio Impero.