Ordini della magnifica comunità di Alzano di Sotto teritorio di Bergamo tradotti dal latino al volgare per me pre Giovanni Carara di Serina/XVI
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Anonimo - Ordini della magnifica comunità di Alzano di Sotto teritorio di Bergamo tradotti dal latino al volgare per me pre Giovanni Carara di Serina (1744)
Traduzione dal latino di Giovanni Carrara
Traduzione dal latino di Giovanni Carrara
Cap. XVI - Che i Daciari non possino havere alcun Officio.
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Che i Daciari non possino havere alcun Officio.
CAP. XVI.
I
N oltre per ovviare à molti, & diversi inconvenienti, & danni sin quì occorsi è stato statuito che alcuno sia che voglia, che habbia incantato Datij, ò compagno del Daciaro, ò sicurtà non possi esser eletto ad officio alcuno di detto Comune, intendendo però per officij del Comune quelli solamente, cioè Consolo, Consigliere, Scrivano, Fattor de conti, & Antiano, altramente tal elettione sia di nissun valore. Et possino tali persone esser astretti à giurare nel Conseglio del detto Comune se fossero compagni, partecipi, ò sicurtà de i detti Datij, & se chiamati al primo Conseglio non vorranno giurare
siano ipso jure, & facto privati del loro Officio, acciochè più rettamente siano maneggiati i Beni del Comune, acciochè alcuno sotto pretesto del proprio utile indebitamente prestino agiuto, & favore à i Datiari con danno del Comune.