Pagina:AA. VV. – Fiore di leggende, Cantari antichi, 1914 – BEIC 1818672.djvu/327

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qual prima sotto coverta piangeva,
e della nave alla proda menata,
dove Cerbin veder ben la poteva.
Chiamollo Elena, tutta sconsolata,
e, piangendo, merzé per Dio chiedeva,
dicendo: — Questa morte ho guadagnata
per amar te, ben che senza dolore
debbo morire innanzi al mio signore. —
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Cerbino, udendo le dolci parole,
el cor sentissi in piú parte stiantarsi,
ed alla donna risponder pur vuole,
ma ancor non può pel dolore aiutarsi :
ma alfin rispose, e fe’ come chi suole,
con un cangiare di color, scusarsi ;
e disse: — O donna, el tuo ultimo punto
una morte in dua alme ara congiunto! —
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Ma, in questa, e’ saracin senza pietá,
non curando el suo dolce lamentare,
anzi tutti pien d’ira e crudeltá,
incominciorno la donna a svenare.
Cerbin, vedendo tanta iniquitá,
grida e combatte e non sa che si fare;
ma innanzi a sé svenar, per piú dolore,
vede sua alma, sua vita e suo core.
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Ma, poi che in molte parte era tagliata
la bella donna e sentiva mancarsi,
inverso di Cerbin si fu voltata,
e cominciò in tal modo a lamentarsi,
con bassa voce, rotta e sconsolata
dicendo: — E, poi che Morte può vantarsi
d’avermi giunta in su’legni e ’n su Tacque,
non piaccia almeno a te, poi che a lei piacque.