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Pagina:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. I, 1920 – BEIC 1928288.djvu/14

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8 i - rustico filippi

XIV

Descrive una curiosa creatura plasmata da Dio in un momento d’ozio.

Quando Dio messer Messerin fece,
ben si credette far gran maraviglia:
ch’uccello e bestia ed uom ne sodisfece,
4ch’a ciascheduna natura s’appiglia.
Ché nel gozzo anigrottol contraffece,
e ne le ren giraffa m’assomiglia,
ed uom sembia, secondo che si dece,
8ne la piagente sua céra vermiglia.
Ancor risembra corbo nel cantare,
ed è diritta bestia nel savere,
11ed uomo è somigliato al vestimento.
Quando Dio il fece, poco avea che fare,
ma volle dimostrar lo suo potere;
14si strana cosa fare ebbe in talento.

XV

Di un tale, che ha una vociaccia spiacevole.

Quando egli apre la bocca de la tomba,
per dir parole, messer Casentino,
si nel gozzo la boce gli rimbomba,
4che diserta le donne e guasta ’l vino.
E Baldanza si dorme, quando tromba;
ed hai per gica messere Ugolino:
ma quest’è il gran fastido, che colomba
8si crede che ver’sé fosse Merlino.
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11.    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    
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14.    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .